La 7a edizione del Sicilia Queer filmfest si terrà dal 24 maggio e all’1 giugno, in luoghi diversi della città, distribuiti tra i Cantieri Culturali alla Zisa e il Cinema Rouge et Noir, si articolerà un vasto programma che comprende numerosi film in concorso nella sezione lungometraggi Nuove Visioni e nella sezione di corti Queer Short, opere fuori concorso nella sezione Panorama Queer, una personale – la prima in Europa – dedicata al regista americano di origini portoghesi Gabriel Abrantes, preziose riscoperte nelle sezioni Retrovie Italiane e Carte Postale à Serge Daney, e poi il cinema d’animazione, i laboratori per bambini, le letterature queer, il premio teatrale dedicato a Nino Gennaro, un omaggio al performer Franko B.
Due importanti iniziative precedono e seguono la tradizionale settimana di svolgimento del Festival: una Summer School (dal 22 al 27 maggio) che sarà occasione di dibattito teorico sugli studi queer e un workshop teorico-pratico sul cinema (dal 2 al 9 giugno, tra Palazzo Branciforte e i Cantieri Culturali alla Zisa) condotto dalla regista Claire Simon.
Ampio spazio sarà dato anche alla riflessione sui movimenti politici e di controcultura del ’77, attraverso l’omaggio a vent’anni dalla scomparsa al regista Marco Ferreri, con due film esemplari nella sezione Retrovie Italiane Storia di Piera e Il futuro è donna e altre rarità d’epoca proposte all’interno di Nebulosa ’77 con la collaborazione del programmer di ‘Fuori Orario (cose mai viste)’ Fulvio Baglivi, che prevede anche un incontro a partire dall’interrogativo: “Cosa rimane del 1977 a quarant’anni di distanza?”.
Il film d’apertura sarà Little Man, del regista statunitense Ira Sachs, che racconta con leggerezza l’amicizia di due ragazzini nella Brooklyn dei nostri giorni. In occasione della serata inaugurale sarà proiettato il trailer “politicamente scorretto” che il regista Franco Maresco ha realizzato in esclusiva per il festival, ovvero: il gender secondo i fratelli La Vecchia.
Tra i film in programma spiccano tra gli altri il visionario The Misandrists di Bruce LaBruce, fantasiosa e ironica vicenda a sfondo sociopolitico ambientata in una foresta, dove una cellula segreta di terroriste femministe pianifica la distruzione del patriarcato; Los objetos amorosos di Adrián Silvestre, che racconta l’amore travolgente di due donne latinoamericane che attraversano Roma restituendocela in una prospettiva inedita e sorprendente; Rester Vertical di Alain Guiraudie; O ornitologo di João Pedro Rodrigues, che nel raccontare la strana vicenda di un giovane ricercatore che si perde nella foresta portoghese, traccia un affresco sulla condizione umana, sull’effimero confine tra bestialità e civiltà, sul rapporto tra uomini e animali; The Love Witch di Anna Biller, una divertente ricostruzione delle atmosfere da b-movies anni ’60, che ha per protagonista una avvenente “strega” vendicatrice e sadica nei confronti degli uomini; Uncle Howard di Aaron Brookner, che attingendo all’archivio dello zio Howard Brookner, prematuramente scomparso a soli 35 anni, ci restituisce un incredibile ritratto della temperie artistica e culturale newyorkese degli anni ’80, con William Burroughs, Andy Warhol, Jim Jarmusch, Madonna e altri celebri rappresentanti della cultura alternativa di allora; Sarah Winchester di Bertrand Bonello, una sorta di opera-balletto che scorre parallelamente all’incredibile vicenda di una donna straordinaria: la moglie dell’inventore e produttore del celebre fucile Winchester ’77.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis