Si è spenta Cecilia Mangini, pioniera e madrina del documentario

Si è spenta Cecilia Mangini, pioniera e madrina del documentario


93 anni, di cui la più parte dedicati al documentario: Cecilia Mangini s’è spenta. 

Un sodalizio duraturo con Lino Del Fra, tra le voci più autorevoli del documentario italiano, suo marito; ma anche la collaborazione con Pier Paolo Pasolini, fino alla più prossima con Il Cinema del Reale, di cui la signora Mangini è stata madrina e con cui, insieme all’ideatore della manifestazione, Paolo Pisanelli, ha realizzato il recente Due scatole dimenticate, sulle immagini scattate da lei stessa 50 anni prima, durante la guerra in Vietnam: “I vietnamiti sono un popolo con una capacità straordinaria di opporsi a tutte le angherie, un’enorme voglia di libertà e ci auguriamo di proiettarlo presto in Vietnam”, aveva dichiarato di recente l’autrice.

Sempre da questa collaborazione, è in lavorazione un nuovo documentario dedicato a Grazia Deledda, dal titolo Grazia Deledda, la rivoluzionaria.

Cecilia Mangini era tornata alla regia dal 2013, grazie al coinvolgimento della regista Mariangela Barbanente con cui ha realizzato il documentario In viaggio con Cecilia. Nata a Mola di Bari, ha sempre mantenuto un rapporto strettissimo con il suo Salento, iniziato nel 1960 con il documentario sui canti funebri della Grecìa, Stendalì, e ritrovato appunto nel più recente Cinema del Reale

Come recente è stato il premio “Maria Adriana Prolo” alla carriera, assegnato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema, di cui Cecilia Mangini è stata insignita durante l’ultimissimo Festival di Torino (leggi l’articolo). Occasione in cui è stata definita: “una pioniera in moltissimi campi: da ragazza ha scelto di fare la fotografa e poi di cimentarsi nella realizzazione di documentari, era una enorme trasgressione stare dietro l’obiettivo e non davanti. Ed è stata pioniera anche per i soggetti che ha scelto: gli emarginati, il Sud Italia alla fine degli Anni ’50, le donne al lavoro, il lavoro salariato in generale, i bambini con problemi di apprendimento. Oggi, a 93 anni, ancora si occupa di fare film ed è una voce coerente, che ci invita a entrare in empatia con gli altri”, lei che è stata la prima donna a girare documentari nel dopoguerra. 

Nel 2009 aveva ricevuto, a Firenze, la Medaglia del Presidente della Repubblica.  

Rai Cultura per ricordarla propone una sua intervista a “Cortoreale” che – dopo una prima trasmissione questa sera, venerdì 22 gennaio alle 23.10 su Rai Storia – sarà in onda anche domenica 24 gennaio alle 19.00 e lunedì 25 alle 12.00 sempre su Rai Storia. Oltre all’intervista, “Cortoreale” propone quattro documentari realizzati da Cecilia Mangini tra il 1960 e il 1967, tre dei quali dedicati alla realtà della sua terra di origine, la Puglia. Si comincia con Maria e i giorni, uno sguardo “da dentro” della cultura meridionale, attraverso il quotidiano di una anziana donna pugliese; Stendalì (suonano ancora) i canti funebri dei paesi di lingua griga, nel Salento, con i testi di Pier Paolo Pasolini; Divino amore, un’osservazione laica dei pellegrini in visita al santuario alle porte di Roma; e Tommaso, la storia di giovane brindisino che spera nell’assunzione al Petrochimico, sullo sfondo delle lotte sociali degli anni ’60.

I vertici della Mostra del cinema e della Biennale di Venezia esprimono cordoglio. In particolare il presidente Roberto Cicutto ricorda come “negli ultimi anni, come presidente e ad di Istituto Luce Cinecittà, ho collaborato con gli amici del Cinema del Reale alla realizzazione di alcune mostre fotografiche di Cecilia Mangini. Alcune foto erano state ritrovate, restaurate e ristampate. Ho incontrato un’artista generosa ed entusiasta come una ragazzina, rigorosa ed esigente da grande professionista quale era – aggiunge – gioiosa e grata alla vita senza autocompiacimenti, per la consapevolezza di aver dato molto alla cultura e all’arte”.

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22 Gennaio 2021

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