ShorTS, sezione Maremetraggio: 45 corti dal mondo

ShorTS, sezione Maremetraggio: 45 corti dal mondo


45 opere brevi, 27 nazionalità per il Concorso della sezione Maremetraggio di ShorTS, che ospita un’ampia selezione di cortometraggi, tra i più premiati nei maggiori festival del mondo.

Nella rosa dei titoli, Mars, Oman di Vanessa del Campo Gatell, premiato al Festival dei Popoli e a Visions du Réel, che racconta le simulazioni delle spedizioni su Marte realizzate in Oman nella Penisola arabica, o il cinese She runs di Qiu Yang, Palma d’oro a Cannes per A Gentle Night, selezionato alla Semaine de la Critique e al Toronto International Film Festival.

Inverno di Giulio Mastromauro, Miglior Cortometraggio ai David di Donatello; La bellezza imperfetta di Davide Vigore, con la fotografia di Daniele Ciprì; Fulmini e saette di Daniele Lince con protagonista un’inedita Carolina Crescentini, tra i titoli italiani. 

Maremetraggio abbraccia tutti i generi, dunque anche l’animazione, a cui è riservato ampio spazio: Lost & Found di Andrew Goldsmith e Bradley Slabe, opera australiana realizzata in stop-motion, medesima tecnica del corto danese Song Sparrow di Farzaneh Omidvarnia.  

Le 45 opere si contenderanno il premio EstEnergy – Gruppo Hera per il Miglior Corto, consistente in 5000,00 €. Inoltre, il premio AcegasApsAmga al Miglior Corto Italiano, il premio Prem1ere Film per il Miglior Cortometraggio Non Distribuito e il premio AMC per il Miglior Montaggio Italiano. Confermato il premio Triestecaffè assegnato dal pubblico di MYmovies, partner tecnico dell’edizione 2020 di ShorTS, dal 4 al 12 luglio programmata sul web.  

“L’edizione del 2020, per i motivi noti a tutti, sarà un’edizione diversa e forse unica nel suo genere. Così come il Festival, nella sua struttura, è stata diversa (e forse unica nel suo genere) anche la selezione della sezione Maremetraggio, fatta praticamente per intero durante il periodo di lockdown” – dichiara Francesco Ruzzier, curatore della sezione Maremetraggio – “La situazione circostante e l’ambiente della visione sono dei fattori che influenzano in maniera decisa lo sguardo e la ricezione di qualsiasi spettatore. Secondo uno studio condotto dalla ricercatrice Rosalind Cartwright il sogno scioglie la carica emotiva dell’esperienza. Anche i cortometraggi stessi non sono altro che la messa in scena di esperienze di cui i registi vogliono mantenere intatta la carica emotiva. Dei sogni sempre vividi, in grado di cristallizzare un momento, una situazione, un’emozione o un sentimento per evitare che il tempo lo sciolga. Quello che accomuna le opere selezionate quest’anno è il distacco dalla realtà, la reinterpretazione e la personalissima visione del mondo da parte dei registi, che modellano le immagini col loro modo di vedere le cose. Anche nei documentari emerge la voglia di raccontare la realtà da un punto di vista inedito e personale.”

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25 Giugno 2020

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