Settimana della Critica, in concorso Banat (Il viaggio)

Tra i 7 film in gara vi è l'esordio di Adriano Valerio con Edoardo Gabbriellini, Elena Radonicich, Stefan Velniciuc e Piera Degli Esposti. Tra gli Eventi speciali Bagnoli Jungle di Antonio Capuano


Tra i sette film in Concorso alla Settimana della Critica vi è Banat (Il viaggio), esordio di Adriano Valerio interpretato da Edoardo Gabbriellini, Elena Radonicich, Stefan Velniciuc, Piera Degli Esposti. Il film, una produzione Italia-Romania-Bulagaria-Macedonia,racconta la storia di un’emigrazione al contrario: dall’Italia verso la Romania, alla ricerca di lavoro e felicità.

Tra gli Eventi speciali fuori Concorso vi è anche Bagnoli Jungle di Antonio Capuano, con Antonio Casagrande, Marco Grieco, Luigi Attrice, film di chiusura della Settimana. Tra le rovine dell’ILVA, grande fabbrica di progresso ieri, desolato atto d’accusa oggi, si muovono, vivono, e sopravvivono, Giggino, Antonio e Marco. Tre generazioni nella giungla sorta intorno alla “gloriosa” fabbrica, ormai steppa.

Tra le novità rilevanti della 30ma edizione, dedicata al compianto critico Callisto Cosulich scomparso di recente, c’è innanzitutto una nuova sigla a firma di Alessandro Rak, il grande regista di animazione famoso per L’arte della felicità – successo internazionale pluripremiato a molti festival – e ora al lavoro su una versione animata de La gatta cenerentola, che uscirà entro l’anno o agli inizi del prossimo. “E’ un regalo di cui siamo particolarmente felici – dice il delegato generale Francesco Di Pace – dalla Settimana è partito il percorso fortunato dell’autore che l’ha portato fino all’European Film Award”. E poi un film in più rispetto ai tradizionali sette della selezione classica, Jia (The Family) di Liu Shumin, cinese attualmente residente in Australia, un dramma generazionale di quasi cinque ore collocato in pre-apertura, il giorno 2 settembre, prima che partano i film della selezione ufficiale: “Lo abbiamo posizionato così – spiega ancora Di Pace – per motivi soprattutto logistici. Ci ha conquistati nonostante non fosse un’opera facile da affrontare, anche perché lo abbiamo rimandato costantemente durante la selezione, proprio perché così impegnativo”.

La “famiglia” e le radici sembrano comunque essere un tema ricorrente nei film della selezione. Dal turco-greco Ana Yurdu (Madrepatria), di Sernem Tuzen, dove una donna altoborghese lascia la città per tornare nella natale Anatolia, al nepalese Kalo Pothi (La gallina nera) dove due ragazzini durante la guerra civile cercano a tutti i costi di nascondere una gallina rubata in un campo di grano, che diventa simbolo della loro speranza, passando per il britannico Light Years (Anni luce) di Esther May Campbell, incentrato sul drammatico rapporto di una figlia con sua madre ricoverata in casa di cura. E poi il franco-portoghese Montanha (Montagna) di Joao Salaviza, con un quattordicenne costretto a prendersi cura della sua famiglia data l’imminente morte del nonno, The return (il ritorno) da Singapore, di Greeen Zeng, sul difficile rapporto di un politico con i suoi figli, e l’australiano Tanna, di Martin Butler e Bentley Dean, interpretato dai veri indigeni di due gruppi tribali, che contrastano la storia di due innamorati.

A tema anche il film fuori concorso che riceverà il premio offerto dall’Hotel Saturnia, Orphans di Peter Mullan, portato alla Settimana della Critica nel 1998. L’autore – che sarà presente al Lido –  avrebbe vinto poi il Leone d’oro con Magdalene.

 

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