Settimana della critica: il programma

L’omosessualità femminile, il rapporto tra Islam e Occidente, l’inquietudine giovanile: sono temi ricorrenti nel programma della Settimana della critica. Che ha messo in apertura e chiusura due opere seconde di autori scoperti proprio dalla SIC: P.S. I love you di Dylan Kidd (Roger Dodger) e Butterfly di Yan Yan Mak (Ge Ge). Un evento speciale è il film sorpresa, di cui si sa soltanto che sarà una commedia brillante a otto mani in arrivo dall’Argentina. E’ argentino anche Una de dos di Alejo Hernan Taube, che trae ispirazione dai giorni oscuri della crisi economica che gettò il paese sul lastrico. Viene dal Giappone Otakus innamorato di Matsuo Suzuki, storia di due giovani disegnatori di manga. Dal Marocco viene un road movie tra Marsiglia e la Mecca, Le grand voyage di Ismael Ferroukhi, che mette a confronto padre e figlio, tradizione e scetticismo religioso. Il francese Le liens di Aymeric Mesa-Juan ha l’agghiacciante attualità di fotografare una madre che uccide il proprio figlio, tra le cronache e il mito di Medea. Dall’Iran un film nella linea di Kiarostami e Makhmalbaf, Dalla terra del silenzio di Saman Salur. Disinibiti di Chen Leste ci porta in un inferno in cui un gruppo di diciottenni taiwanesi tentano di sopravvivere. Infine l’israeliana Ronit Elkabetz, tra le attrici più amate da Amos Gitai, debutta nella regia con Prendere moglie, un film che evoca il cinema di Cassavetes ma richiama anche le vicende politico-militari della Palestina.