La favola, il reality e la realtà. Il Natale e la morte. The Christmas Show – il primo dei titoli natalizi di quest’anno a uscire in sala, il 17 novembre e nella selezione degli Eventi Speciali del Festival del Cinema Europeo di Lecce – è una storia che davvero si costruisce tra sogno e quotidianità.
Il regista Alberto Ferrari (Un figlio di nome Erasmus, il suo precedente film) spiega: “abbiamo voluto cercare una scintilla di rinascita e il Natale è un periodo in cui tutti ci si confronta in famiglia. Scegliere di inserire una famiglia che decide di non vivere il Natale per una tragedia in un reality costringe la vita reale schiacciata a venire fuori e prendere il respiro e la speranza. Mi piace Frank Capra – senza confronto, naturalmente – così come il realismo magico che permette di colorare un po’ la realtà. Io non mi accontento della vita così com’è, devo dargli un’accelerata per sognare un po’”.
E la realtà di The Christmas Show dapprima è quella di un parco che fa da contesto residenziale per le abitazioni – dirimpettaie – di Pierre (Raoul Bova), scrittore malinconico dalla penna romantica e fiabesca, e della famiglia Rovai, composta da Sofia (Serena Autieri), mamma e chirurgo, Alice (Alice Andrea Ferrari), adolescente con il talento della musica, e Ricky (Giulio Nunziante Cesaro), bambino con la passione per il volo, soprattutto una connessione con il suo papà, mancato proprio cinque anni prima per via di un incidente aereo: da allora i tre non hanno più festeggiato il Natale.
Un contesto dall’allure fiabesca quello in cui vivono i protagonisti – “abbiamo costruito una piccola Cinecittà natalizia, molto all’americana”, dicono i produttori Pier Paolo Piastra e Monica Pedrazzini – eppure la storia comincia in un’atmosfera spenta, opaca, riflesso dei loro stati d’animo, sì anche quello di Pierre, scrittore di successo che pubblica “mascherato” dietro un nome d’arte, Frank Goats (omaggio – per ammissione del regista – all’ammirato Frank Capra), senza più lo slancio vitale utile a portare a termine il suo ultimo libro.
Ma… laddove non arriva la realtà, arriva il reality e fa irruzione quell’universo che sta in bilico tra realtà e finzione, che nel film si fa certamente sinonimo di sogno appunto: The Christmas Show è un programma tv, a cui Alice iscrive la famiglia, catapultando mamma e fratellino – ma anche i nonni, Angelo (Tullio Solenghi) e Rita (Ornella Muti), il datore di lavoro filibustiere Oscar (Francesco Pannofino), e naturalmente al vicino Pierre – dentro una dimensione che è tanto villaggio natalizio quanto confronto con il realismo della vita, il tutto in una 48h tv che ha la continuità dell’unità di luogo, la casa di Sofia, come centro della narrazione.
Per Solenghi, il personaggio più accattivante: “Angelo è un ossimoro vivente perché è un diavolo, è l’elemento dissacrante in questo Truman Show consapevole e la sfida era coniugare ironia e umanità, una sorta di bipolarismo da mantenere nel personaggio. Quella del film è una storia tenera, che crea empatia tra le generazioni e poi dimostra che… in Puglia non c’è la scritta ‘Hollywood’ ma ‘Lecce’ sì!”.
“La Puglia è una terra meravigliosa”, fa eco Serena Autieri, a voler sottolineare come l’esotismo caratteristico dei Cinepanettoni tradizionali possa anche essere molto vicino e altrettanto incantevole. E, rispetto al momento natalizio in sé, l’attrice sostiene che: “la pandemia l’ha cambiato e il Natale forse si vede più dentro casa che in un viaggio esotico: la casa è la vera protagonista del film, che subisce trasformazioni con quelle emotive dei personaggi, appunto. Nel momento in cui si illumina la casa, Sofia ricomincia a ritrovare la luce”.
Per Bova, che con questo film torna anche sul grande schermo, dopo un periodo più televisivo, il film è stato scelto anche perché “nel periodo pandemico non c’erano molti produttori disposti a produrre e con questo progetto si voleva uscire al cinema, sinonimo del voler combattere per salvare le sale”.
Il film, una co-produzione Viva Productions e Pama Film Productions, esce nelle sale in circa 200 copie, distribuito da Viva Productions in collaborazione con Altre Storie e Adler Entertainment.
Il mockumentary di Nico Capogna insignito del riconoscimento dalla nostra redazione, che ha scelto un film capace di affermare la capacità del cinema di creare sogno, pur narrando la stringente attualità
La XIII edizione vedeva in finale tre opere prime: Settembre, il film vincitore, Piccolo Corpo e Re Granchio; a Lecce, a consegnare il riconoscimento, Silvia e Luca Verdone
Dalla pièce teatrale di Vincenzo Manna, La classe, in anteprima italiana al Festival del Cinema Europeo di Lecce, il film di Massimiliano D’Epiro: l’incontro con il regista e gli interpreti
Il Festival del Cinema Europeo di Lecce, che lo ha tenuto a battesimo nel 2000, premia l’artista con l’Ulivo d’Oro alla Carriera. Rubini sta scrivendo e dirigerà una mini serie per Rai 1, soggetto un poeta dell'Ottocento