Seminario su archivi filmici ed evoluzione delle norme

1° settembre all'Italian Pavilion seminario su tutela del diritto d’autore, “opere orfane” e diritto di citazione promosso dalla Cineteca Nazionale del CSC, presente il ministro Franceschini


Domani 1° settembre alle ore 10.00 all’Italian Pavilion di Luce Cinecittà – Hotel Excelsior la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale promuove un seminario su tutela del diritto d’autore, “opere orfane” e diritto di citazione, temi questi d’importanza strategica per il mondo dell’audiovisivo. Si tratta di un confronto tra i rappresentanti di istituzioni culturali ed esperti di settore, alla presenza del Mmistro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini e con i saluti istituzionali del presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta, del presidente e AD di Istituto Luce Cinecittà Roberto Cicutto, del consigliere di gestione SIAE Andrea Purgatori e del presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Stefano Rulli.

Il seminario (leggi il programma) si articolerà su diversi temi affrontati da Direttori di Cineteche, dirigenti del MiBACT, rappresentanti SIAE, responsabili delle Teche Rai e giuristi esperti del diritto d’autore e delle normative europee per la valorizzazione delle cosiddette “opere orfane”.
La scansione dei momenti del dibattito coordinato da Marcello Foti, direttore generale Centro Sperimentale di Cinematografia, prevede I film d’archivio nella prospettiva europea, La produzione e la memoria, Banche dati e archivi. Tutto questo rappresenta l’occasione ideale per focalizzare l’attenzione degli operatori su alcuni punti chiave relativi agli Archivi filmici e all’evoluzione delle norme:
– la necessità di istituire un registro dei film restaurati, come garanzia di rigore e scientificità delle procedure e come censimento dei materiali originali del cinema italiano;
– le nuove opportunità di valorizzazione di film a lungo rimasti obbligatoriamente “inediti”, perché senza un avente diritto riconosciuto (le cosiddette opere orfane);
– le possibilità e i limiti di utilizzo dei materiali d’archivio per nuove produzioni a carattere storico e didattico.

Nell’occasione la Cineteca Nazionale e SIAE presenteranno il progetto La banca storica del cinema italiano. Basata su un’interfaccia web, la banca dati integra le informazioni filmografiche, connesse al multiforme patrimonio della Cineteca Nazionale, con i dati di affluenza del pubblico nelle sale cinematografiche raccolti a livello nazionale da SIAE.
La base dati integrata sarà accessibile attraverso i portali delle istituzioni ideatrici e realizzatrici del progetto.

Venezia 73

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Microcinema distribuirà ‘The Woman who Left’

Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo

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Future Film Festival Digital Award 2016 a Arrival

Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti

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Barbera: “Liberami? E’ come l’Esorcista, ma senza effetti speciali”

Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"

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Liberami: allegoria del mondo moderno

Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"


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