“L’amore è la risposta ma, mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande”. Con questa stimolante citazione di Woody Allen si apre il romanzo “Malati di sesso” che accompagna l’omonimo esordio alla regia del 36enne Claudio Cicconetti, un’esperienza maturata tra spot pubblicitari e film istituzionali, oltre alla regia del docu-film Concilio Vaticano II, prodotto fortemente voluto da Papa Ratzinger.
Il film, e così il libro di Marina Marchetti, propone uno sguardo ironico e divertente dei complicati rapporti tra uomini e donne. Malati di sesso ricerca la strada della commedia brillante e sentimentale, ricordandoci come “nella nostra società il concetto di ‘sesso’ corrisponda più ad una patologia che ad un sfogo dei piaceri del corpo. Le nuove generazioni – afferma il regista – hanno perso di vista l’importanza del dialogo, del conoscersi. La speranza è che nel guardare il film, passi il messaggio che il gesto di un abbraccio possa essere molto più potente e significativo di un banale amplesso tra amanti occasionali”.
Giacomo (Francesco Apolloni, cosceneggiatore anche del film insieme a Manuela Jael Procaccia) autore comico per la tv è un seduttore incallito; Giovanna (Gaia Bermani Amaral) è una coach, una trainer di successo bella e desiderata e subito disponibile. Dietro l’irrefrenabile compulsione sessuale di entrambi si cela però un disperato bisogno d’amore. In comune hanno la stessa patologia: vanno a letto con tutte e tutti, senza mai riuscire ad innamorarsi. Giacomo e Giovanna iniziano a frequentarsi dopo che s’incontrano dallo stesso analista. E una volta che quest’ultimo li abbandona, stringono un patto per aiutarsi: cinque giorni insieme ma tra noi niente sesso. Si ritroveranno prima in una dispotica clinica per sessodipendenti tra le montagne innevate, poi in un ashram affacciato sul mare e guidato da un sedicente santone indiano-pugliese. La loro storia s’intreccia con le vicende degli amici del cuore: quello di lui l’ingenuo Livio (Fabio Troiano) dipendente dal gioco d’azzardo, quella di lei la pet therapist Eleonora (Elettra Capuano) che preferisce l’affetto degli animali alle attenzioni maschili. Entrambi guariranno dalle loro fragilità, riconoscendo il loro disperato bisogno d’amore.
“Mi sono ispirato a un mio monologo di disavventure sentimentali, del resto il nostro cinema poco si è occupato della sessualità vissuta come dipendenza – avverte lo sceneggiatore – i personaggi di Giacomo e Giovanna richiamano nel nome i libertini Casanova e don Giovanni. Alla fine ogni forma di dipendenza, nasconde un vuoto, il bisogno di affetto e allora è importante innanzitutto imparare ad amare se stessi”.
Girato in 5 settimane, una produzione low budget, il film, in sala dal 7 giugno inizialmente s’intitolava Caccia d’amore, “abbiamo voluto forzare la mano al titolo, ma raccontando in maniera dolce la sessodipendenza”, dice Cicconetti. Commedie di riferimento per Malati di sesso? “Harry, ti presento Sally, la comicità demenziale di Ben Stiller, la commedia irriverente anglosassone mixata con la nostra tradizione”, risponde lo sceneggiatore.
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