‘Secret Invasion’, la polemica sull’uso dell’IA nella sigla. Jackson: “Tardi preoccuparsi ora”

"L'IA si allinea perfettamente con il tema generale del progetto e l’estetica che cercava" ha dichiarato Method Studios, che ha sfruttato l'intelligenza artificiale nella sigla di Secret Invasion


Una controversa scelta della Marvel sta facendo tornare l’attenzione sulla questione delle intelligenze artificiali. Nel primo episodio dell’attesa serie Secret Invasion, appena uscita su Disney +, è stata infatti rivelata una sigla che è stata realizzata grazie all’utilizzo di alcune IA specializzate nella creazione di illustrazioni e animazioni. I titoli di testa mostrano delle immagini che ritraggono l’invasione degli Skrull sulla Terra, al centro della serie con protagonista Samuel L. Jackson. Oltre che sull’effettiva qualità e resa estetica della sequenza animata, la polemica verte anche sulla tutela degli artisti che lavorano in questo ambito, sia per coloro che si vedrebbero privati del lavoro, sia per la complessa questione del diritto d’autore. Non è un caso che l’utilizzo delle intelligenze artificiali è uno dei punti centrali nello sciopero degli sceneggiatori in corso ormai da diverse settimane.

In un comunicato a “The Hollywood Reporter”, la compagnia che ha lavorato sulla sigla, Method Studios, ha dichiarato: “Lavorare a Secret Invasion, una serie affascinante che esplora l’infiltrazione degli alieni nella società umana, ci ha fornito l’eccezionale opportunità di inoltrarci nell’intrigante regno dell’IA, in particolare per creare movimenti e attributi unici dei personaggi. Usare lo strumento dell’IA per questo particolare elemento si allinea perfettamente con il tema generale del progetto e l’estetica che cercava. Il processo produttivo è stato altamente collaborativo e iterativo, con un focus sulla specifica applicazione di questo insieme di strumenti IA. Ha richiesto un enorme sforzo da parte di talentosi art director, animatori (esperti sia in 2D sia in 3D), artisti e sviluppatori che hanno impiegato tecniche convenzionali per creare tutti gli altri aspetti del progetto”.

Il regista di Secret Invasion, Ali Selim, in un’intervista a “Polygon”, ha aggiunto che lo strumento della IA sembrava “adatto al cambiamento di aspetto e all’identità del mondo degli Skrull”.

Sul tema è tornato a esprimersi anche Samuel L. Jackson, che ha affermato di conoscere bene l’impatto che l’Intelligenza Artificiale sta avendo su Hollywood e che per questa ragione non accetta di prendere parte a progetti che includano l’utilizzo perpetuo della propria immagine. In un’intervista a Rolling Stones, l’attore ha espresso la propria opinione sull’AI, stupendosi per alcune reazioni condivise sui social dagli spettatori della serie: “La gente ha iniziato adesso a preoccuparsi di questo? Io facevo domande già molto tempo fa. La prima volta che sono stato scansionato da George Lucas per La minaccia fantasma la mia reazione è stata tipo: ‘A cosa serve?’”.

Essere “scansionati” sul set è oggi sempre più normale, parte di processi di digitalizzazione delle performance che permette agli Studios di inserire gli attori in scene con grande utilizzo di vfx e non solo. “Da quando faccio parte dell’Universo Marvel, ogni volta che cambi costume, ti scansionano. Quando ho recitato in Captain Marvel e loro hanno organizzato il progetto Lola in cui mi hanno ringiovanito, ho pensato: ‘Beh, immagino che possano farlo quando vogliono, se lo vogliono davvero!’”.

Ecco perché Jackson ha cambiato il proprio approccio con queste grandi produzioni, facendo sempre più attenzione alle clausole dei contratti: “I futuri attori dovrebbero fare quello che faccio sempre io quando ricevo un contratto che contiene le parole ‘in perpetuo’ e ‘conosciuto e sconosciuto’: cancello quella merda. È il mio modo di dire: ‘No, non lo approvo'”.

23 Giugno 2023

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