Per l’American Film Institute, “tra le più grandi star della Storia del cinema statunitense”: figlio di immigrati ebrei bielorussi e militare della Marina americana nella Seconda Guerra Mondiale, Kirk Douglas nasce nel dicembre del 1916 vicino a New York, 103 anni fa, mirabile età anagrafica che lo ha portato a vivere fino a ieri, 5 febbraio, giorno della scomparsa.
Per un uomo dell’altro Secolo, una comunicazione più che mai contemporanea per annunciare al mondo la scomparsa del leggendario attore, un tweet del figlio Michael: “È con tremenda tristezza che io e i miei fratelli annunciamo che Kirk Douglas ci ha lasciati oggi all’età di 103 anni. Per il mondo era una leggenda, un attore dell’età d’oro dei film, il cui impegno umanitario per la giustizia e le cause in cui ha creduto hanno fissato uno standard a cui tutti aspiriamo”.
Laureato in Lettere e diplomato all’Accademia americana di arti drammatiche di New York, Kirk Douglas è stato un’icona del cinema hollywoodiano, tra i titoli di maggior successo della sua carriera L’asso nella manica di Billy Wilder, Ulisse di Mario Camerini, L’uomo senza paura di King Vidor, Orizzonti di gloria e Spartacus di Stanley Kubrik: nel 1996 è stato insignito del premio Oscar alla Carriera, per cui vantava d’essere l’attore vivente più anziano ad aver ricevuto la statuetta.
Nel doppiaggio italiano di alcuni film che ha interpretato, grandi nomi del nostro spettacolo gli hanno prestato la voce: Paolo Stoppa, Arnoldo Foà, Gigi Proietti.
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