”Hollywood non è politica, è impegnata solo a far soldi, l’unica cosa che puoi fare per dar fastidio ad Hollywood è invecchiare, ingrassare, far sì che i film che tu fai o che hai fatto non facciano soldi. Quello che sta succedendo negli Stati Uniti oggi è molto importante, adesso sono i sindacati che parlano e si esprimono, non sono gli attori o gli sceneggiatori”. Stando a quanto riportato dall’AdnKronos, Susan Sarandon, oggi a Catanzaro per il premio Colonna d’Oro alla Carriera al Magna Graecia Film Festival, ha parlato con la stampa dello sciopero degli attori Usa, che si sono uniti dal 14 luglio scorso alla protesta degli autori e sceneggiatori per chiedere ai grandi Studios e alle piattaforme streaming migliori condizioni contrattuali.
Le rivendicazioni degli scioperanti parlano di condizioni contrattuali non solo economiche, ma anche di redistribuzione dei diritti e di paletti sui ‘confini’ dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, a fronte di un volume di produzioni e fatturato che è molto aumentato negli ultimi anni.
”Oggi il business è cambiato ma i nostri contratti da attori no – spiega l’attrice – riflettono un livello di business che è precedente allo streaming e all’intelligenza artificiale. Non è più possibile andare avanti in questo modo. La maggior parte degli attori, non guardiamo quelli che sono al top, ancora non gode neanche dell’assistenza sanitaria e questo è un altro grande problema negli Usa”. ”Per questo motivo – sottolinea con forza la Sarandon – oggi più che mai, gli attori ai vertici del loro successo devono dimostrare la loro solidarietà a tutti gli altri. Per godere dell’assistenza sanitaria devi guadagnare 26mila dollari e l’87% degli attori non ha titolo a riceverla, anche coloro che lavorano nelle serie tv – spiega – Con questo sistema dello streaming, entrato in vigore durante la pandemia da Covid, sono state eliminate tutte le royalties che venivano pagate proporzionalmente ogni volta che trasmettevano qualcosa”.
Altro grande problema, spiega ancora l’attrice, è quello dell’intelligenza artificiale.”Oggi gli Studios pretendono che gli attori, in particolare quelli che interpretano piccole parti – dice – si sottopongano a una scansione del proprio corpo, in maniera tale da divenirne proprietari, affinché non debbano più ingaggiare e pagare l’attore per recitazioni successive: questo va contro ogni etica morale. È un vero e proprio furto ad opera dei computer, assolutamente inaccettabile. L’intelligenza artificiale dovrebbe essere usata per andare a sostituire gli Amministratori Delegati – conclude ironica la Sarandon – mestiere per il quale non è necessaria tanta immaginazione”.
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