Scambio di cortesie tra Desplat e Verdone

Premio della critica Soundtrack Stars al compositore francese presidente della giuria di Venezia 71, "un grande presidente", secondo Carlo Verdone


VENEZIA – Alexandre Desplat è un grande presidente di giuria. Parola di Carlo Verdone. Che è intervenuto stamattina allo spazio Luce Cinecittà all’Excelsior dove veniva consegnato, alla presenza di Alberto Barbera e Paolo Baratta, il Premio della critica Soundtrack Stars. Quest’anno è andato proprio al presidente della giuria di Venezia 71 (nelle passate edizione erano stati Ennio Morricone e Ryūichi Sakamoto ad aggiudicarselo). Il compositore francese, che ha collaborato con Terrence Malick in The Tree of Life e Matteo Garrone in Reality per dirne solo un paio, ha conquistato tutti i giurati, almeno a quanto si sente dire in giro. Tutti entusiasti del suo charme e del suo equilibrio. ”E’ capace di metterci tutti a nostro agio, è alla mano, lo ascoltiamo con grande attenzione – confida Verdone – Io lo conoscevo per le sue musiche, naturalmente, ma in questi giorni lo sto ammirando come grande conoscitore del cinema mondiale e anche, cosa che non accade sempre, di cinema italiano e della nostra commedia, da Risi a Monicelli, ma anche il nostro cinema minore”.

A consegnare il riconoscimento a Desplat (sei nomination all’Oscar nella sua carriera, da The Queen a Philomena, passando per Il curioso caso di Benjamin Button, Fantastic Mr. Fox, Il discorso del re Argo) è stato il presidente della giuria Soundtrack Stars, il collega Lele Marchitelli, autore della colonna sonora del film di Paolo Sorrentino La grande bellezza, ma legato a Verdone anche da una collaborazione diretta per le musiche di Iris Blond e Ma che colpa abbiamo noi. Per Marchitelli la composizione per il cinema è “la ricerca del respiro più profondo e immutabile del film e in questo Desplat sa trovare l’anima dei film. E’ questa la forza della sue composizioni”. 

Il compositore francese ha reso omaggio al nostro cinema: “Non ci sono film italiani minori. Il cinema italiano mi ha entusiasmato, commosso, fatto piangere. Ho riso con Fellini, Scola mi ha fatto riflettere”. Quindi ha scherzato sul riconoscimento ricevuto: “Spero che un premio alla carriera non faccia finire la mia carriera, perché questo lavoro lo amo moltissimo. E’ un mestiere complicato, che richiede molti sacrifici e orari orribili, ma è anche un lavoro meraviglioso che ti dà una libertà incredibile. Che ti permette di usare un giorno un clavicembalo solo e il giorno dopo un’intera orchestra sinfonica. E’ la vicinanza con la drammaturgia che fa la differenza tra noi compositori di musica da film e chi scrive musica da concerto”. Per Desplat c’è “ancora molto da fare perché produttori e registi prestino maggiore attenzione alla musica”. E forse la scelta della Mostra di un musicista come presidente di giuria può dare una mano. Forte è la curiosità per il Leone d’oro di quest’anno. Intanto Marchitelli e gli altri giurati del Premio Soundtrack, che sarà consegnato il 5 settembre alle 14,30 sempre nello spazio Luce Cinecittà, hanno sottolineato la quantità e la qualità della musica nei film in concorso a Venezia 71.

Il Premio Soundtrack, ideato da Free Event in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà e il patrocinio del MiBACT, della Siae e in partnership con il Sngci, viene assegnato a uno dei film del concorso da una giuria presieduta da Lele Marchitelli e di cui fanno parte l’attrice Cristiana Capotondi e le giornaliste Laura Delli Colli, Paola Jacobbi e Alessandra Magliaro. 

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03 Settembre 2014

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