“Tolkien trasmette nella sua opera letteraria valori imprescindibili legati alla comunità, alla solidarietà, alla tradizione che si riflette in precise identità, alla difesa dell’umano contro i tentativi di annichilirlo, di diluirlo in qualcosa di indistinto”. E’ quanto afferma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano alla inaugurazione per la stampa della mostra ‘Tolkien: uomo, professore, autore” organizzata, con il contributo attivo del Mic, alla Gnam, la Galleria nazionale di Arte moderna di Roma.
“Il senso di umanità è un grande valore – sottolinea Sangiuliano – e Tolkien insegna che non bisogna disumanizzare il mondo per affidarsi alle macchine o ad altri elementi, il che ovviamente non significa arrestare il progresso. Bisogna semmai armonizzarlo sempre nel contesto dell’umano, un dibattito che implica il ricorso anche agli strumenti della filosofia, della teologia, della antropologia, della letteratura. E in questa difesa, anche per Tolkien, rientra la tutela dell’ambiente e della natura”.
Quanto a chi vuole mettere Tolkien nel Pantheon dei miti letterari della Destra, il ministro della Cultura replica: “Non mi sembra davvero il caso svilire l’alta letteratura mondiale, rappresentata anche da Tolkien, con una polemicuzza politica. Parliamo piuttosto del grande messaggio metafisico e universale di Tolkien, che è stato colto dei grandi scrittori del mondo, fino al riconoscimento espresso nei suoi confronti da personaggi pubblici importanti come ad esempio Barack Obama e da scrittori di fama contemporanei, basti citare Stephen King. Questa mostra – spiega Sangiuliano – ha vari piani di lettura, perché deve essere comunicativa per il grande pubblico e anche un adolescente alle prime esperienze scolastiche può cogliere messaggi importanti, come il visitatore più adulto e più colto”.
The Lord of the Rings di John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973) esce in Gran Bretagna tra il 1954 e il 1955, un capolavoro destinato a diventare uno dei libri più letti al mondo, con oltre 150 milioni di copie vendute, per tacere delle numerose versioni cinematografiche. In Italia il romanzo dello scrittore inglese arriva 16 anni dopo, nel 1970 – dopo due rifiuti della Mondadori (complice il parere negativo di Elio Vittorini e Vittorio Sereni) e un tentativo fallito della Astrolabio – grazie a Rusconi e a un gruppo di lavoro di intellettuali della destra moderata che dietro la fiaba fantasy intravede un genio letterario.
La vicenda della pubblicazione del romanzo tribolata e piena di colpi di scena è raccontata in un volume in uscita in questi giorni dal titolo Tolkien e Il Signore degli Anelli – Storia editoriale di un capolavoro (Luni Editrice) di Velania La Mendola.
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