Durante il Question Time alla Camera, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è espresso sulle iniziative urgenti a sostegno del settore cinematografico e sul tema delle finestre temporali, il lasso di tempo minimo che deve trascorrere tra la proiezione dei film nei cinema e l’approdo sulle piattaforme digitali: “È intenzione di questo governo promuovere un intervento organico che fissi per tutti i film, italiani e stranieri, anche non destinatari di benefici statali, un periodo di permanenza in sala non superiore ai 105 giorni, fatta salva la possibilità di deroga”.
Attualmente, ha ricordato il Ministro, “per quanto riguarda le finestre temporali il lasso di tempo minimo che deve trascorrere tra le proiezione nelle sale e la distribuzione sulle piattaforme digitali è ritornato ad essere di 105 giorni. Durante l’emergenza covid questo termine era stato ridotto a 30 giorni con un decreto firmato dall’allora Ministro Franceschini e poi annullato dal tar. valuteremo se è il caso di appellare questa sentenza del tar, ma io ritengo congruo il limite dei 105 giorni. Il governo ha affrontato con serietà e impegno le problematiche degli imprenditori del settore cinematografico. Uno dei miei primi atti è stato firmare un decreto che ha stanziato 10 milioni di euro per incentivare il ritorno in sala del pubblico dopo la pandemia”.
Risposta immediata da parte del presidente dell’Anec, Mario Lorini. Intervistato dall’AdnKronos dopo l’intervento del Ministro della Cultura ha dichiarato: “L’industria cinematografica è impegnata in un piano di recupero e di rilancio molto articolato, che non si può ridurre al solo tema della cronologia legandoci a un numero, sia esso 90 o 105 o 120 giorni. Il messaggio deve essere quello di una sfida determinante che garantisca una navigazione sicura dopo le troppe incertezze subite dal Covid in poi. E su questo abbiamo avuto diverse interlocuzioni con i governi precedente e attuale e con le piattaforme e ci siamo più volte seduti a un tavolo comune”.
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