Nel giorno del 40° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, lunedì 2 novembre, la Cineteca di Bologna distribuirà nelle sale italiane e in DVD il nuovo restauro di Salò o le 120 giornate di Sodoma. Un film osteggiato per quarant’anni e ora tornato a vivere grazie al restauro, realizzato dalla Cineteca di Bologna e da CSC-Cineteca Nazionale, in collaborazione con Alberto Grimaldi, e al coraggioso Leone per il miglior film restaurato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, primo riconoscimento mai ricevuto dal film.
Titolo tra i più attesi del progetto della Cineteca di Bologna Il Cinema Ritrovato. Al cinema, per la distribuzione nelle sale dei classici restaurati, Salò si arricchirà della preziosissima intervista a Pasolini – conservata e messa a disposizione da Cinemazero di Pordenone – che il giornalista e amico Gideon Bachmann gli fece durante le riprese.
Tutte le proiezioni in sala di Salò saranno precedute da un breve montaggio dell’intervista a Pasolini sul set, che invece si trova in versione estesa tra i contenuti extra dell’edizione in DVD.
Parallelamente, le conversazioni tra Pier Paolo Pasolini e Gideon Bachmann sono state pubblicate da Chiarelettere, raccolte sotto il titolo “Polemica politica potere”, a cura di Riccardo Costantini, in libreria in questi stessi giorni.
Gideon Bachmann sarà inoltre protagonista di due giornate speciali, nelle due città legate alla vita di Pier Paolo Pasolini, Roma e Bologna. Domenica 1° novembre, alle ore 17, Bachmann sarà a Roma al cinema Alcazar (via Cardinale Merry del Val, 14) per introdurre l’anteprima del restauro di Salò. Lunedì 2 novembre, alle ore 18, Bachmann incontrerà il pubblico della Cineteca di Bologna (Piazzetta Pasolini, 2/b), prima di introdurre la proiezione delle ore 20, assieme ad altri testimoni dal set di Salò: la segretaria di edizione Beatrice Banfi, l’assistente alla regia Fiorella Infascelli, lo scrittore e addetto stampa del film Nico Naldini.
Il ritorno nelle sale italiane e la pubblicazione in DVD di Salò rappresentano una delle principali iniziative realizzate dalla Cineteca di Bologna nell’ambito del progetto “Più moderno di ogni moderno”, promosso dal Comune di Bologna per ricordare la figura di Pasolini nel quarantennale della scomparsa, all’interno dell’ampio calendario di manifestazioni coordinate per l’occasione dal Ministero dei beni e delle attività culturali.
Salò appare ancora – come nella definizione dell’autore – “un mistero medievale”, un film che anche oggi può risultare incomprensibile. Da qui la scelta condivisa di Cinemazero, Cineteca di Bologna e CSC-Cineteca Nazionale di aprire il restauro con le parole dell’intervista fatta a PPP da Bachmann nel maggio 1975, a riprese praticamente concluse: con le parole di Pasolini a introdurlo, il film risulta fruibile e ancor più tremendamente attuale: “Il film è preso da ‘Le 120 giornate di Sodoma’ di De Sade, ma è ambientato durante la Repubblica di Salò, cioè tra il ’44 e il ’45. Quindi c’è molto sesso. Ma il sesso che c’è nel film è il tipico sesso di De Sade, la cui caratteristica è esclusivamente sadomasochistica, in tutta l’atrocità dei suoi dettagli e delle sue situazioni. A me questo sesso interessa come interessa a De Sade, per quello che è, ma nel mio film tutto questo sesso assume un significato particolare ed è la metafora di ciò che il potere fa del corpo umano. La mercificazione del corpo umano, la riduzione del corpo umano, è tipica del potere, di qualsiasi potere. Quindi il mio film è un film contro qualsiasi forma di potere e precisamente contro quella che io chiamo l’anarchia del potere, ed è questa la ragione per cui ho scelto Salò e la Repubblica fascista di quel periodo, perché mai come in quel momento il potere è stato anarchico, arbitrario e gratuito, potendo fare qualsiasi cosa”.
Il film diretto da Vittorio De Sica nel ’61 è stato restaurato in 4k da Cinecittà e Filmauro, con la supervisione di Andrea De Sica. Per l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma, le parole del nipote e del figlio, Brando e Christian De Sica
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