Salina Doc Fest, a settembre la XVII edizione “Donna Oltre Confini”

Il programma e gli ospiti del Festival fondato da Giovanna Taviani


Si tiene dal 13 al 17 settembre 2023 la diciassettesima edizione del Salina Doc Fest – Donna Oltre Confini, il festival del documentario narrativo fondato e diretto da Giovanna Taviani, che si tiene nella perla delle Isole Eolie, con proiezioni, incontri e spettacoli dal vivo.  

“Continua il nostro discorso sull’Isola come metafora femminile – sottolinea la direttrice artistica Giovanna Taviani – il cui unico confine è il mare. Nel nuovo concept realizzato da QMI Stardust, dalle acque profonde delle Isole Eolie emerge un’isola che ha i contorni mutevoli e fuggenti di una donna: è l’isola di Salina, detta anche Didyme, che nel greco antico significa gemella, per i due coni di vulcano che la attraversano e che visti dal mare sembrano i seni di una dea supina emersa dall’acqua, con lo sguardo rivolto verso un nuovo orizzonte di libertà. L’urgenza del tema nasce da nasce da una riflessione su quanto sta accadendo oggi nel mondo, a cominciare dalla nuova rivoluzione iraniana, il cui slogan Donna Vita Libertà restituisce alle donne un ruolo di protagonismo attivo per un rinnovamento globale della società in senso democratico. Alla cinematografia femminile iraniana e alle sue protagoniste il Salina Doc Fest dedicherà un Focus Donne e Iran, nella speranza, e nella convinzione, che l’unico modo per aiutare il movimento delle donne iraniane è parlare di loro. Non farle sentire sole”.

Nel programma, quest’anno focalizzato sulle donne, il festival presenta un Omaggio ad Agnès Varda, regista, sceneggiatrice e direttrice della fotografia belga, esponente di spicco della Nouvelle Vague.

Nell’ambito del Focus Donne e Iran, invece, spicca la presenza della cineasta Firuozeh Khosrovani, che sarà premiata con il Premio Irritec “per aver dato voce ad un’intera generazione con arte, coraggio e determinazione, attraverso il documentario narrativo. Perché la storia iraniana e le sue complessità sociali, tra cui le condizioni delle donne, sono lo specchio di una più ampia realtà”.

Come omaggio alla regista iraniana saranno proiettati i film da lei diretti Rough Cut (2007),  Profession: Documentarist (2014), Fest of Duty (2014) e Radiografia di una famiglia (2020), introdotti e presentati con la regista da Antonio Pezzuto e Paola Cassano. Firuozeh Khosrovani sarà anche protagonista di un incontro pubblico, moderato da Anna Maria Pasetti. Studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, Firuozeh Khosrovani ha conseguito un diploma di giornalismo a Teheran, dove, il 10 maggio del 2022, è stata arrestata senza una ragione con la collega Mina Keshavarz. Nei suoi documentari ha esplorato l’immagine delle donne tra il vecchio regime (quello dello Shah) e la Repubblica islamica instaurata dopo la rivoluzione.

Al festival sarà presente anche l’attrice, regista e sceneggiatrice Valeria Golino, che sarà insignita del Premio SIAE – Sguardi di Cinema, nato nel 2017 per dare un valore istituzionale all’attenzione che il festival del documentario riserva ogni anno al cinema di finzione più vicino alle sue tematiche. Nelle scorse edizioni sono stati premiati Danilo Monte e Laura D’Amore, Alice Rohrwacher, Claudio Giovannesi, Ficarra e Picone, Francesco Bruni, Leonardo Di Costanzo e Valia Santella.

Valeria Golino sarà quindi omaggiata con la proiezione – introdotta dal critico Enrico Magrelli – del film Miele, sua opera prima come regista, presentato Festival di Cannes 2013 nella sezione Un Certain Regard. Con lei, Francesca Marciano, che riceverà il Premio Ravesi – Dal Testo allo Schermo, sceneggiatrice di L’Arte della Gioia serie Sky Original diretta da Valeria Golino, girata in Sicilia e ispirata all’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza, la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore di quella che ha sempre avuto.

Golino e Marciano saranno protagoniste di un incontro pubblico, moderato sempre da Enrico Magrelli. Miele è la storia di Irene (interpretata da Jasmine Trinca), soprannominata Miele, trentenne che aiuta segretamente i malati terminali con l’eutanasia, offrendo loro sempre la scelta di poter interrompere il processo.

Tre i premi finali per i documentari in concorso: il Premio Palumbo Editore al Miglior documentario, il Premio Mediafenix al Miglior montaggio e il Premio Signum Studenti Dams Roma Tre e Isa Conti Lipari al documentario più votato dagli studenti.

Il Comitato Scientifico del Salina Doc Fest è composto da Francesco D’Ayala, Agostino Ferrente, Fabio Ferzetti, Enrico Magrelli, Emiliano Morreale, Anna Maria Pasetti, Silvia Scola, Lidia Tilotta. Il Comitato d’Onore è costituito da Cristina Comencini, Romano Luperini, Giorgio e Mario Palumbo, Paolo Taviani, Bruno Torri.

Tra i sostenitori del festival, la direzione artistica ricorda con affetto Andrea Purgatori. Membro della SIAE e nel comitato scientifico del Salina Doc Fest, era stato più volte a Salina, protagonista di tanti dibattiti, ed è entrato nell’anima dell’isola e dei salinari.

Il Festival è realizzato nell’ambito del Patto per lo Sviluppo della Regione Siciliana (Patto per il Sud) FSC 2014-2020 REGIONE SICILIA, SICILIAFILM COMMISSION, MIC, AGENZIA PER LA COESIONE TERRITORIALE, SENSI CONTEMPORANEI Con il sostegno di MIC e SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.

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04 Agosto 2023

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