Sabrina Impacciatore: “Che opportunità i personaggi scomodi”

Nel film Ragazzaccio diretto da Paolo Ruffini, l'attrice veste i panni di "una madre frustrata e infelice che diventa violenta e aggressiva nei confronti del figlio adolescente”. Intervistata al Giffo


GIFFONI VALLE PIANA – “Ci sono ruoli sempre più sfaccettati oggi per le donne. Il cinema sta offrendo a noi attrici la possibilità di interpretare anche personaggi scomodi”. Sabrina Impacciatore dice di esserci “andata giù dura” nel vestire i panni di una donna come quella del film Ragazzaccio diretto da Paolo Ruffini. “Sono una madre frustrata e infelice che non sa gestire questo genere di emozioni e diventa violenta e aggressiva nei confronti del figlio adolescente”, spiega a Cinecittà News l’attrice, che abbiamo incontrato al 52esimo Giffoni Film Festival poco prima dell’anteprima della pellicola che parla di bullismo ai tempi della pandemia e sarà nelle sale a ottobre. Il 2022 è stato un anno intenso, lavorativamente parlando, per Impacciatore. La vedremo tra i protagonisti della seconda stagione della serie targata Hbo, girata in Sicilia, The White Lotus, prossimamente su Sky, e nei panni di una strega cattiva in Greta e le favole vere di Berardo Carboni, a Natale al cinema. Da qui a dieci anni spera nel suo lavoro di potersi “esprimere in tutte le forme possibili. Oltre a recitare, mi vedo anche come regista”.

Sabrina, che madre è quella che interpreta in Ragazzaccio?

Una donna che con il suo atteggiamento si avvicina a manifestazioni di bullismo nei confronti del figlio (con il volto del giovane Alessandro Bisegna, ndr). Sicuramente i suoi comportamenti influiscono sull’aggressività che il protagonista del film riversa sugli altri. Le persone che hanno manifestazioni violente crescono anche in ambienti così e non si rendono conto dell’emulazione. Interpretando questa madre, non ho avuto paura di essere sgradevole. Ho sofferto in alcune scene, ma ho amato anche molto questa donna che fa un percorso e acquisisce consapevolezza.

Il film viene presentato a un pubblico di giovani che è importante sensibilizzare con storie come questa.

Quando scelgo un progetto spero ci sia sempre un messaggio dietro. Questo film mi ha colpito immediatamente per la scrittura. Ho letto la sceneggiatura e ho pianto. L’ho trovata intelligente, delicata, acuta e profonda. E sono sicura che arriverà ai giovani, che possono vivere una comunicazione complessa, e talvolta inesistente, con i genitori.

Lei è mai stata bullizzata a scuola?

 Tutti abbiamo subito fenomeni di bullismo o lo abbiamo anche agito. Ricordo un paio di episodi quando ero ragazza, in cui dei compagni mi hanno messo degli animali, vermi e rane, nei vestiti. Sono stata anche bullizzata da un insegnante che costruì un copricapo ridicolo mettendomelo in testa. Le persone delle volte non sono consapevoli dei danni che possono arrecare. Possono essere più pericolose di quelle cattive.

E nel lavoro si è mai sentita bullizzata?

Mi capita di sopportare forme di ingiustizia, soprusi, boicottaggi, e non solo perché sono donna. Al di là del genere, credo ci sia un modo di far sentire una persona a disagio. Certo spesso gli stessi uomini si sentono minacciati da noi donne, e magari in competizione, e così si vendicano cercando di neutralizzarci.

Questo sembra essere un periodo storico fortunato per le donne nel cinema. Sta cambiando qualcosa secondo lei?

Avverto che c’è vita su Marte (ride, ndr). Incredibilmente sta avvenendo un vero cambiamento. Io ho vissuto in California quando è nato il movimento del #MeToo. Negli Usa c’è stata un’inversione di tendenza. In Italia siamo ancora un po’ in ritardo, ma l’ondalunga è arrivata anche qui. Sono fiduciosa. I ruoli che sono stati concepiti al maschile sono stati riadattati al femminile. Certo non voglio immaginare sempre un ribaltamento di ruoli, mi basterebbero le pari opportunità.

La vedremo nella seconda stagione della serie The White Lotus. Che esperienza è stata?

La prima stagione ha ricevuto ben venti candidature agli Emmy. È stato incredibile lavorare come una delle protagoniste di una serie americana. L’unica esperienza che avevo avuto in passato era stata un ruolo più piccolo ne La passione di Cristo di Mel Gibson. In questa seconda stagione di The White Lotus è stato affidato a me lo stesso tipo di personaggio e funzione all’interno del plot che prima era stato interpretato da un uomo (si tratta di Valentina, la direttrice di un hotel in Sicilia, ndr). La serie uscirà negli Usa a ottobre e poi in tutto il mondo, Italia compresa.

E poi sarà nella fiaba ecologista di Carboni che uscirà a Natale.

Anche in Greta e le favole vere ho interpretato un ruolo nuovo per me. Sono una vera e propria strega cattiva. Una specie di Crudelia De Mon de’ noantri.

Qualche anno fa ha collaborato alla sceneggiatura del film A casa tutti bene di Gabriele Muccino. La scrittura e la regia le interessano?

 Sento che mi stanno chiamando ormai da tempo. È come un amante che ti aspetta da qualche parte. Se mi devo vedere proiettata da qui ai prossimi dieci anni, so che continuerò a esprimermi nel cinema, in tv e a teatro in tutte le varie forme. Non sono nella recitazione, ma anche nella scrittura e nella regia.

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