Sabrina Ferilli


Magra, con gli occhi color nocciola che sanno di terra. Il sorriso è quello di cui la gente si fida. Quello per cui la gente la ama. E lei, nonostante il caos intorno, i ragazzini dappertutto, gli ombrelloni dei caffè quasi rovesciati dalla folla, le donne di mezz’età che si sporgono e si sgrappolano dalla terrazza, riesce a parlare. A parlare di tutto. Del G8, del cinema, di sé. Ecco Sabrina Ferilli da Fiano Romano, figlia di un impiegato e di una casalinga, ciclone che ha travolto il pubblico, in pochi anni, riuscendo a farsi amare da tutti. Guarda anche il suo sito ufficiale.

Sabrina, si è parlato di una tua partecipazione al varietà del sabato sera di questo inverno sulla Rai. Che cosa c’è di vero?
No, non lo faccio il varietà del sabato sera con Panariello. Lo sai che la televisione non la faccio volentieri… Lo posso fare per gioco, oppure in una serie che mi piace, ma condurre è una cosa molto seria…

Viviamo giornate terribili. Tu da quale parte stai, anche alla luce delle tragedie di questi giorni?
Io sto dalla parte dei manifestanti. Quando ci sono centinaia di migliaia di persone può capitare che ce ne siano di non pacifici. Ma questo non deve togliere a tutti gli altri la voglia di essere presenti. Quello che è successo, il ragazzo ucciso, è un fatto gravissimo perché dopo anni di tranquillità, di democrazia, di pluralismo, sono venuti fuori i morti.

Che considerazioni ti vengono in mente?
Che questo non doveva succedere, perché questo governo prometteva che tutto avrebbe funzionato, con loro. E dopo due giorni ci ritroviamo con un morto. Mi sembra pazzesco.

Parliamo di cinema. Quali progetti hai?
Ho un contratto per due film con Medusa. Due film da fare nei prossimi due anni, che sceglierò io, in totale libertà. Ma ancora, appunto, devo sceglierli.

La televisione è più vicina?
Sì: molto più vicina! Sto finendo di girare la seconda serie di Commesse per la Rai. Il cast è lo stesso della prima serie, tranne Anna Valle, che ha firmato una esclusiva per Mediaset e dunque non ci sarà. Ma noialtre ci siamo tutte: Nancy Brilli, Veronica Pivetti, Katerina Vertova e la sottoscritta. Il regista José Sanchez è ormai disperato, gli facciamo vedere i sorci verdi, le padrone della barca siamo noi…

Quando uscirà “Commesse 2″?
La prossima primavera.

In Italia sei il volto più amato. Mai pensato all’America, a Hollywood? Molte colleghe hanno tentato il grande salto…
Il rapporto con gli Stati Uniti, con l’America, terra promessa del cinema, è molto delicato, non si risolve in una parola. Diciamo così: io sono italiana, posso rappresentare personaggi italiani, personaggi veri. Se vado in America a fare una cosa italiana, come Almost America dei fratelli Frazzi, mi sento credibile. Ma andare a Hollywood per sperare di ottenere una parte in un film americano, dove gli italiani hanno particine minuscole, e vengono anche presi in giro, sono rappresentati a magna’ spaghetti e sui carretti siciliani, no, tutto questo non mi va. Proprio non fa per me.

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26 Luglio 2001

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