Teatro 21 di Cinecittà. La troupe del film d’esordio alla regia di Sabina Guzzanti ha appena finito di girare la scena di una conferenza stampa nel salottino dello spregiudicato uomo d’affari dottor Salti (Francesco Paolantoni). Salti ha sotto contratto Bimba (la stessa Guzzanti), una divetta senza talento ma molto ambiziosa, che ha appena scoperto di essere il “clone” di un’attricetta americana diventata famosa per soli sei mesi e poi dimenticata da tutti. Bimba è anche il titolo – di lavorazione – del film che ha come coprotagonisti Francesco Paolantoni, Antonio Catania (il magistrato Macaluso), Adriana Asti (nelle vesti di una chiromante che s’improvvisa manager di Bimba) e la sorella minore di Sabina, Caterina (la segretaria Rachele). La troupe è al lavoro già da sette settimane, con tempi serratissimi perché ne mancano ormai solo tre. È per questa ragione che la produzione esecutiva (la giovanissima Tricshow di Piergiorgio Bellocchio) concede ai giornalisti un veloce incontro con la regista e interprete nell’ora di pausa pranzo, e nello stesso locale della finta conferenza stampa.
Sabina Guzzanti è dimagrita – forse per la parte, forse no –, molto bella, truccata per le luci di Giuseppe Lanci. Neanche in un’occasione ufficiale come questa riesce a prendersi sul serio. Neanche parlando dell’immensa fatica che è dirigere e insieme interpretare un film.
Perché la tua prima regia è arrivata così tardi, diversamente da molti altri comici italiani che si “buttano” nel cinema non appena hanno avuto un po’ di successo con la tv?
Non è facile trovare qualcuno che voglia seguirmi nelle mie idee bizzarre e spesso incomprensibili per i produttori. Ho fatto altri tentativi, ma non sono riuscita a farmeli produrre.
Com’è fare un film rispetto all’impegno artistico televisivo? Più difficile?
Ero terrorizzata perché è complicatissimo. Rispetto a lavorare in tv è un’opera più compiuta. La televisione ultimamente sta sprofondando nell’inimmaginabile.
Che tipo di prodotto è Bimba?
Non ho scritto il film per intenti commerciali, ma perché ho delle cose “urgenti” da dire e raccontare. Tocco temi abbastanza complessi: che cosa siano il talento, l’arte, l’omologazione, la manipolazione dell’opinione pubblica e la propaganda.
C’è odore di Berlusconi…
No, la politica è trattata in modo trasversale. La clonazione in fondo ultimamente ha molto a che fare con la politica. E poi se vogliamo anche il mio Berlusconi televisivo non è direttamente “anti-Berlusconi”.
Il film è prodotto dalla Medusa…
…Tra un balbettio e una frase appena sussurrata della Guzzanti, non riusciamo a comprendere quale sia la risposta. Ma forse la domanda non era tra le più intelligenti e importanti.
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