Sabina Guzzanti


S. GuzzantiE’ stato l’evento a sorpresa di questa penultima giornata Viva Zapatero!, organizzato dall’Anac in collaborazione con la Mostra, applauditissimo in sala. La comica e autrice ha realizzato un documentario lucido e graffiante, memore della lezione di Michael Moore, sulla restrizione degli spazi di libertà d’informazione e di satira nell’Italia odierna.

Il documentario prende avvio dalla cancellazione del programma “Raiot” della Guzzanti dal palinsesto di RaiTre dopo che andò in onda una sola puntata nel novembre 2003. Raccoglie le voci di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi anche loro allontanati dalla Rai. Riflette sulla nozione di satira con Dario Fo, Paolo Rossi, Luciano Canfora. Intervista altri colleghi inglesi e francesi che fanno satira in tv senza alcuna censura, prendendo in giro i loro governanti. Mostra i silenzi, le ipocrisie, le ragioni poco convincenti di politici di destra, ma anche di alcuni di sinistra interrogati dalla stessa Guzzanti.
Affollato anche il dibattito subito dopo la proiezione, alla Villa degli Autori presenti Michele Santoro, Marco Travaglio e Bruno Gaccio autore di “Les Guignols de l’Info”, programma satirico francese.

Quando è nato il documentario?
L’idea del documentario mi è venuta quando il giudice ha stabilito che la querela per diffamazione di Mediaset contro “Raiot” era priva di fondamento e ha chiesto l’archiviazione. Il mio film non è contro Berlusconi, non penso che Berlusconi sia un genio del male, anche perché non è un genio. E’ contro un sistema marcio che consente a lui e a qualsiasi altro che è al governo di fare quello che gli pare. C’è una degenerazione del sistema.

Viva Zapatero!Perché questo titolo?
Il titolo fa il verso a Viva Zapata! con Marlon Brando. Ma è anche un ringraziamento al politico socialista spagnolo Zapatero che una volta al governo ha mantenuto le promesse fatte agli elettori, prima fra tutte la riforma dell’informazione televisiva, non più soggetta al potere dei partiti.

Ha tagliato delle testimonianze?
No, ho dovuto selezionare il materiale raccolto, così ho rinunciato a parti divertenti delle arrampicate sui vetri di Claudio Petruccioli, all’epoca presidente della Commissione di Vigilanza  e di Antonio Polito direttore de “Il Riformista”.

Ha avuto problemi per avere dalla Rai le immagini delle sue imitazioni?
Un tempo bastava pagare i diritti, oggi me le hanno negate. Hanno risposto che il mio programma era sotto sequestro. Ho fatto anche un tentativo di averle spacciandomi per una giornalista che faceva un servizio su media e cristianità. Poi alla fine abbiamo approfittato del periodo di presidenza di Sandro Curzi, che ha inoltre convinto l’allora dg Flavio Cattaneo a rilasciare un’intervista per il documentario. Chi invece si è rifiutato di parlare è Paolo Ruffini, direttore di RaiTre.

Quando si vedrà in sala il film?
Nei cinema dal prossimo 16 settembre distribuito da Lucky Red. Agli spettatori sarà inoltre chiesto di firmare un appello perché venga abolita la legge Gasparri, tolto il potere dei politici sulla Rai, e venga presenta una vera legge sul conflitto d’interessi. Chiederò a Curzi di proporre al CdA della Rai che il documentario venga acquistato. Inoltre Viva Zapatero! uscirà in Dvd nella collana Senza Filtro in accordo con la Rizzoli.

autore
09 Settembre 2005

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