In attesa dell’inizio della Berlinale (10-20 febbraio), la stagione festivaliera europea è già a pieno regime con due eventi importanti quali Rotterdam, giunto alla cinquantunesima edizione, e Göteborg, che spegne quarantacinque candeline. Praticamente in contemporanea (dal 26 gennaio al 6 febbraio per i Paesi Bassi, dal 28 al 6 per la Svezia), ma con modalità diverse: il primo esclusivamente online, a causa di nuove restrizioni sul territorio nazionale, mentre il secondo, dopo il grande successo di pubblico dell’edizione virtuale dello scorso anno, si svolge in modalità ibrida, consentendo agli spettatori svedesi di vedere parte della selezione in streaming.
Oltre al calendario, le due kermesse hanno in comune anche parte del programma, e in particolare un titolo italiano che sta facendo il giro dei festival dopo il debutto a Venezia lo scorso settembre: Freaks Out, il kolossal di Gabriele Mainetti che ha già conquistato il pubblico coreano (Busan) e spagnolo (Sitges) e si appresta a uscire nelle sale francesi. Sempre da Venezia proviene l’altro titolo italico selezionato a Rotterdam, Qui rido io di Mario Martone. E anche se ufficialmente batte bandiera olandese, è interamente nostrano l’esordio The Last Ride of the Wolves, presentato nella sezione Bright Future e incentrato su un colpo che il padre del regista Alberto De Michele aveva pianificato ma mai portato a termine.
Più ricca l’offerta italiana a Göteborg, spalmata lungo la maggior parte delle sezioni, anche se in alcuni casi, come quello di Silent Land, in gara nella sezione Ingmar Bergman Competition che si concentra su opere prime e seconde, si tratta di co-produzioni dove il ruolo di altri paesi è più forte (nella fattispecie, il film parla di una coppia polacca in vacanza nei pressi di Sassari). E spesso è Venezia ad aver lanciato le pellicole selezionate, tra cui Atlantide di Yuri Ancarani (nella sezione Visionaries) e Ariaferma di Leonardo Di Costanzo (nella sezione Voyage). E poi c’è uno degli eventi più attesi di tutto il festival, l’Honorary Dragon Award, premio alla carriera che viene sempre assegnato a due personalità del cinema, una nordica e una internazionale. Quest’anno la prima categoria è rappresentata dall’attrice svedese Rebecca Ferguson, che parteciperà a una conversazione con il pubblico dopo una proiezione speciale di Dune, ma lo farà a distanza in quanto ancora impegnata sul duplice set del settimo e ottavo capitolo di Mission: Impossible.
Sarà invece presente in Svezia il premiato internazionale, Luca Guadagnino, che per l’occasione, oltre alla consueta masterclass, regalerà agli spettatori un nuovo progetto in anteprima mondiale: An Even Bigger Splash, la versione estesa di A Bigger Splash, che dai 125 minuti del 2015 è passato a 195. Il pubblico di Göteborg potrà anche (ri)vedere Chiamami con il tuo nome e Suspiria, i due più recenti lungometraggi di finzione di un autore che il festival ha voluto omaggiare in quanto “cineasta unico nelle cui opere le persone fanno i conti con il modo in cui i desideri fisici influenzano la vita spirituale”.
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