Dall’opera letteraria di Maria Tronca (edita Baldini&Castoldi) a #Giffoni2022 con la regia di Andrea Porporati: la commedia Sky Original, protagonisti Salvatore Esposito – anche co-sceneggiatore con il regista – e la piccola e debuttante Fabiana Martucci, in anteprima al Festival di Valle Piana il prossimo 25 luglio, e prossimamente su Sky e NOW.
Una favola moderna, toni leggeri e sfumature dark per un imprevedibile scambio d’identità: il quarantenne Totò è un boss nascente della criminalità organizzata partenopea. Rosetta, una bambina di dieci anni, frequenta l’ultimo anno delle elementari. Una mattina Totò viene colpito al petto da un proiettile: altrove, ma contemporaneamente, Rosetta cade da un’altalena e batte la testa. Entrambi vengono operati e al risveglio dal coma sono cambiati: il camorrista si rianima nel corpo di Rosetta, e viceversa.
Una commedia degli equivoci che parla a tutto il pubblico della famiglia, nell’attesa di un finale a sorpresa, in un continuum vicendevole tra bene e male.
Nel cast anche Antonio Milo (Natale in casa Cupiello, Il Commissario Ricciardi), Salvatore Striano (L’oro di Scampia), Aniello Arena (Reality, Ultras) nel ruolo di Michele a’Murena e con la partecipazione straordinaria di Sebastiano Somma (Rimini Rimini, Opera, Il Mercante di Stoffe).
Nell’attesa del film, è stato rilasciato il poster ufficiale.
Il film di Jamie Sisley si aggiudica il premio per la categoria Generator +18 del Giffoni Film Festival 2022. Lyra dell’irlandese Alison Millar è il miglior documentario
"Pensione? Mentre lo dico, comincio a lavorare su un nuovo progetto", ironizza l'attore britannico ospite a Giffoni, volto versatile di tanto cinema - mai italiano, con un po' di suo rammarico -, in partenza per Londra per girare la seconda stagione di Slow Horses, serie-evento in onda su Apple Tv+; aspettando di vederlo nell'atteso Oppenheimer di Nolan.
Un dibattito acceso su dittature, democrazie, autodeterminazione dei popoli, manipolazione e inquinamento dell’informazione. Al Giffoni Film Festival arriva il sociologo Alessandro Orsini, accusato di avere posizioni filo-putiniane sulla guerra in Ucraina. Per il patron Gubitosi: "E' un uomo che divide. Ma la libertà di espressione va difesa"
"Ha ragione Barbera quando dice che si fa più per quantità. Io distinguo, però, tra produttori e artisti. Perché i primi fanno film per i numeri, gli altri per esprimere la propria idea sul mondo". Così Sergio Rubini, ospite di Giffoni, intervistato da Cinecittà News