Romania sulla cresta dell’onda

Dal 6 al 9 giugno a Roma la rassegna di cinema romeno contemporaneo con autori come Stere Gulea, Nae Caranfil e Serge Ioan Celibidachi, figlio del celebre direttore d'orchestra


Coincide con il semestre di presidenza romena del Consiglio dell’Unione Europa la nona edizione di ProCult, Romania Film Fest “Sulla cresta dell’onda” che si svolgerà a Roma dal 6 al 9 giugno. La rassegna, organizzata dall’Ambasciata di Romania in Italia, dall’Accademia di Romania e dall’associazione culturale ProEvent si svolgerà presso l’Accademia di Romania e la Casa del Cinema. A presentarla, l’ambasciatore George Bologan e il direttore dell’Accademia Rudolf Dinu, insieme al vicedirettore Oana Bosca Malin, al regista Serban Georgescu, autore del documentario Cabbage, Potatoes and Other Demons, e ai giornalisti italiani Giorgio Gosetti, direttore della Casa del cinema, e Cristiana Paternò, vicedirettore di Cinecittà News. Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza anche politica delle occasioni di confronto culturale tra paesi europei e la forza del nuovo cinema romeno, partito dalla Palma d’oro vinta nel 2007 da Cristian Mungiu con 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni e ancora in evoluzione, con il noir La gomera di Corneliu Porumboiu appena passato in concorso a Cannes. Mentre Marius Bizau, attore nato a Cluj ma cresciuto ed educato in Italia dove ha frequentato l’Accademia Silvio D’Amico, attualmente al lavoro sul set di Ivano De Matteo per  Villetta con ospiti accanto a Marco Giallini e Michela Cescon, è intervenuto per portare la sua testimonianza di artista cresciuto a cavallo tra le due culture. 

Quattordici proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano sono proposte dal festival che tenta di dare del cinema romeno una visione diversa rispetto a quella entrata nel senso comune, ovvero di un cinema di forte impegno e critica sociale e ancorato alle vicende storiche. E dunque non mancano, accanto al monumentale affresco storico di Stere Gulea con La famiglia Moromete I (1987) e La famiglia Moromete II (2018) dal romanzo di Marin Preda, che ha appena vinto il Premio dell’Unione dei Cineasti Romeni UCIN, anche narrazioni contemporanee, borghesi e urbane, come ad esempio La storia di un perdigiorno di Paul Negoescu.

Apertura il 6 giugno alle ore 18:30 presso l’Accademia di Romania (Roma, Piazzale José de San Martin, 1) con il lungometraggio Octav di Serge Ioan Celebidachi, figlio del celebre direttore d’orchestra. Film del 2017, racconta la storia di un ottantenne che, grazie al crollo del comunismo, ha ripreso possesso della sua casa d’infanzia: tornato nei luoghi di gioventù cerca spiegazioni nel passato e inizia un malinconico e proustiano viaggio introspettivo, ma un incontro inaspettato gli stravolgerà la vita.

Venerdì 7 giugno alla Casa del cinema alle 16:30 la proiezione del documentario naturalistico La Romania indomita di Thomas Barton-Humphreys, alle 18:30 Scendiamo alla prossima di Tedy Necula: la storia è ambientata la mattina del 31 ottobre 2015 in un vagone bloccato nel tunnel della metropolitana, in seguito al devastante incendio del club “Colectiv” che cagionò la morte di 64 persone. Alle 20:15 Un passo dietro ai serafini di Daniel Sandu, romanzo di formazione basato sulle esperienze giovanili del regista. Gabriel, adolescente ammesso in un seminario teologico ortodosso, impara presto che il “Sistema” è corrotto e capisce che la menzogna, il furto e la manipolazione psicologica sono abilità necessarie per resistere in quell’ambiente, pur cercando di mantenere intatta la propria umanità. Romano Milani, segretario del Sngci, presenterà il film.

Sabato 8 giugno alle ore 12 presso l’Accademia di Romania l’appuntamento è con il classico in bianco e nero La famiglia Moromete I, storia di una famiglia contadina e della sua dissoluzione, sullo sfondo dei cambiamenti sociali che precorrono e seguono la seconda guerra mondiale. Il secondo capitolo della saga sarà proiettato alle 18:30 presso la Casa del Cinema e preceduto alle 16:30 da Charleston di Andrei Cretulescu, storia agrodolce di un triangolo “postumo”: la sera dell’anniversario di matrimonio, un neo-vedovo viene rintracciato dall’amante di sua moglie che, in maniera sorprendente, cerca conforto per la perdita della donna. Il film è sottotitolato in inglese. Alle 20:30, Stere Gulea e l’attore Horaţiu Mălăele – introdotti da Marius Bizau – incontreranno il pubblico. La commedia di stampo teatrale Il segreto della felicità di Vlad Zamfirescu, proiettata alle 21:30 presso la Casa del Cinema, fa riflettere sulla durata della felicità, che per i protagonisti sembra fondarsi immancabilmente sull’infelicità di qualcun altro.

Domenica 9 giugno alla Casa del Cinema dalle 15:30 quattro cortometraggi: Tutto è molto lontano di Emanuel Pârvu ripercorre il viaggio di una madre da un piccolo villaggio sul Danubio alla grande Bucarest in occasione del compleanno del figlio maggiore, che non si presenterà all’appuntamento. Anche Miss Sueño di Radu Potcoavã si basa su un viaggio drammatico: quello di Roxana che, con l’illusione di trasferirsi a Madrid per iniziare una nuova vita, cadrà nelle mani dei trafficanti di persone. A seguire Gli anni del sabato sera di Dragos Buliga, puntata pilota di una serie TV che racconta la vita in una Facoltà d’Arte negli anni ’80. Ispirata al periodo universitario del regista, la storia sorprende per il diffuso dissenso giovanile dell’ultimo decennio del regime comunista. Il cortometraggio di Bogdan Mureşanu Il regalo di Natale narra invece la vicenda tragicomica di un padre di famiglia – interpretato dall’attore Adrian Vancica – dopo aver scoperto che la letterina scritta dal figlio per Babbo Natale racchiude il suo più grande desiderio: veder morire il dittatore Ceausescu. Chiude il ciclo dei cortometraggi l’incontro con l’attore Adrian Vancica presentato dal collega Marius Bizau.

Alle 17:30 sarà proiettata la commedia Storia di un perdigiorno di Paul Negoescu, storia di un eterno bamboccione alle prese con un’imminente paternità che gli cambierà vita, mentalità e prospettive. Ultimo appuntamento alle 19:30 con 6.9 della scala Richter di Nae Caranfil, film vincitore di cinque Premi Gopo che tratteggia la condizione dell’attor giovane – molto simile in Romania come in Italia – attraverso le vicissitudini di un protagonista alla ricerca di notorietà, diviso tra le crisi depressive della moglie, l’andamento complicato di uno spettacolo teatrale, l’ossessione per l’arrivo di un terremoto devastante e le pressioni psicologiche di un padre egoista. Il regista Nae Caranfil, presente in sala, al termine della proiezione risponderà alle domande del pubblico.

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28 Maggio 2019

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