Roma Lazio Film Commission è presente alla 73a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nello spazio Italian Pavilion di Cinecittà Luce, in collaborazione con IFC Italian Film Commissions, per la promozione del cinema e dell’audiovisivo di Roma e del Lazio, del territorio e delle sue location, in particolare attraverso una visione innovativa con la app “location360” disponibile per tutti cellulari.
Quattro i film a Venezia, presenti nelle varie sezioni, con il patrocinio e il sostegno di Roma Lazio Film Commission: Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti – nella sezione Venezia Classici documentari – di Steve Della Casa e Francesco Frisari, prodotto da Roberto Levi e Carolina Levi per Tangram Film distribuito da Istituto Luce Cinecittà.
Il più grande sogno sezione Orizzonti – opera prima di Michele Vannucci, con Mirko Frezza, Alessandro Borghi, Vittorio Viviani, Milena Mancini, Ivana Lotito e Ginevra De Carolis. Prodotto da Giovanni Pompili per Kino produzioni, in collaborazione con Laser Film e Upupa srl.
Orecchie – sezione Biennale College – di Alessandro Aronadio, con Daniele Parisi, Silvia D’Amico, Pamela Villoresi, Ivan Franek, Rocco Papaleo, Piera Degli Esposti e Milena Vukotic. Prodotto da Costanza Coldagelli per Matrioska.
Molly Bloom – sezione Orizzonti cortometraggi – di Chiara Caselli, con Chiara Caselli, Enrico Carotenuto, Elisabetta de Vito, Lilian Sassanelli, Nicole Guerzoni, Lorenzo Ciambrelli, prodotto da Angela Gorini per Produzioni Ubulibri.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"