Produrre cortometraggi in Italia è una esperienza coraggiosa, vista la difficoltà a farli circolare. Tra le produzioni italiane specializzate in questo settore spicca la River Film di Roberto Gambacorta, che a Interfilm-Berlin era presente con ben quattro produzioni.
Da quanti anni hai iniziato a lavorare nella produzione?
Dopo che sono uscito dal Centro sperimentale. Con la River Film, insieme a Dario Formisano, produciamo sia corti sia lungometraggi. Nostre produzioni sono state L’ultima lezione di Fabio Rosi, Il tuffo di Martella o Isotta di Maurizio Fiume, autore anche del corto Drogheria. Abbiamo lavorato con tantissimi giovani autori. Abbiamo prodotto noi Il pranzo onirico di Eros Puglielli ad esempio, abbiamo lavorato con autori come Gianfranco Pannone o Werther Germondari. Siamo molto attenti a quello che c’è di nuovo, così come cerchiamo di sperimentare le diverse modalità produttive, il super 16, il 35 mm, o l’alta definizione..
Il problema della distribuzione è uno dei problemi fondamentali con cui vi confrontate
È molto grave questa assenza di relazione tra le produzioni e la televisione, ovviamente non parlo solo per me. Manca assolutamente un rapporto con le tv generaliste che non acquistano corti o li proiettano in modo discontinuo, come è il caso di Canale 5. Le pay tv, scontano la grave crisi nella quale vivono oggi, prima Tele+ interveniva nella produzione, oggi non c’è più nulla, hanno budget piccolissimi e pagano molto poco.
E allora come si recuperano i costi?
Per recuperare bisogna affidarsi a prodotti di impatto internazionale, prodotti che siano presentabili in festival stranieri, e che possano essere venduti alle tv straniere. Ci sono molte nazioni attente ai prodotti italiani, la Francia, per esempio, ma anche la Spagna e il Portogallo o l’Olanda e la Norvegia.
E le istituzioni pubbliche?
I fondi con cui realizzo i film sono fondi della River che investe nei progetti che realizza. Alcuni dei film presentati qui li ho realizzati anche grazie al premio della Regione Lazio “Cortolazio”, che è un premio dato alle produzioni che realizzano i film in questa regione. E questi premi, assieme ai festival, sono un aiuto molto importante, viste le difficoltà nel recupero delle spese.
Adesso abbiamo appena prodotto Noiselevel di Leonardo Carrano, che è una animazione di 15 minuti, ed è stato un progetto molto impegnativo, nel quale ci siamo affiancati produttivamente ai due autori.
E per il futuro?
Adesso ho un progetto di un lungo che si intitolerà Everybody needs somebody Hotel, scritto da Paolo De Vita, Mimmo Mancini (con i quali ho realizzato Bbobbolone che è stato proiettato in questa selezione) e Salvatore De Mola e la regia sarà di Filippo Tsitos, un regista greco che ha già presentato il suo primo film alla Berlinale di un paio di anni fa.
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