ROBERTO BENIGNI


Benigni, ma lo sa che questo è il film più atteso dell’anno? “Bene! Sono grato agli attenditori, il desiderio sconcatenato di una cosa può fare solo bene”.
Tanto atteso, alla fine è arrivato il Benigni-day, il giorno della “prima”. Dopo le emozioni che ci ha regalato con La vita è bella – emozioni piccole e grandissime, fino all’Oscar – il comico toscano fa vedere ai giornalisti, ma solo quelli inseriti in una lista ristretta e rigorosissima, il suo nuovo film nelle sale da venerdì 11 in quasi novecento copie. Un film preceduto da una fama da 40 milioni di euro, otto mesi di preproduzione e otto di postproduzione, 28 settimane di riprese negli studios di Papigno, 4.000 comparse, effetti speciali a valanga, scenografie che resteranno l’ultima opera di Danilo Donati (e il film è dedicato proprio alla sua memoria)… Ma poi le polemiche accese da alcuni perché a distribuirlo è la Medusa di Berlusconi e Benigni è l’uomo che prese in braccio Berlinguer. Altre polemiche perché dalle locandine è sparito il nome di Carlo Collodi. Tristezza perché Benignaccio è ormai sempre più blindato dietro il cerimoniale da superstar. Timori e speranze per l’uscita in America il 25 dicembre, con la Miramax che medita una nuova cavalcata verso l’Oscar.
Con tutte queste premesse una certa delusione aleggia tra i critici all’uscita della proiezione ma anche la consapevolezza che “no, su Benigni non si può”. Che il giullare di Misericordia, cinquant’anni il 27 ottobre, è una specie di monumento nazionale. Il simbolo del nostro cinema – pardon, del nostro genio – nel mondo. Ma lasciamo la parola a lui.

L’eredità di Fellini Federico mi chiamava “Pinocchietto”, mi aveva anche disegnato in veste di Pinocchio. “Lo farai tu da solo, Robertino”, è stata la sua ultima frase sul letto di morte. Erano vent’anni che volevo fare Pinocchio, ma non potevo aspettare oltre, fra un annetto sarei stato pronto a fare Geppetto.

Collodi Dice “perché non c’è Collodi nei titoli?” E’ come dire che sui titoli di testa della Bibbia ci dovevano scrivere “tratto dall’omonimo romanzo di Dio”. Pinocchio è il libro più letto e più tradotto nel mondo dopo il Corano e la Bibbia; lo sanno tutti che è di Collodi!

L’America In America hanno un’idea disneyana di Pinocchio. Non riescono a credere che possa venire impiccato! Speriamo che ci vogliano bene lo stesso.

L’attualità Come si fa ad attualizzare Pinocchio? E’ come attualizzare un mito. Qualsiasi cosa vai a toccare lo disattualizzi… Però avete visto la scena del tribunale con i giudici con il lecca lecca?

La Fata Turchina La Fata Turchina è il personaggio che è stato più tradito. Gadda diceva che è il mito femminile del XIX secolo per eccellenza. Avrei potuto interpretarla io, ma Nicoletta era la Fata Turchina da quando l’ho incontrata.

I modelli Il Pinocchio di Comencini resta nella memoria come il Pinocchio italiano più rappresentativo, ma io ne amo molto anche uno degli anni ’40, di Guardone, dove Gassman faceva l’Omino verde.

Berlusconi Silvio Berlusconi è il nostro distributore e non vorrei parlar bene di lui alle sue spalle. Come politico non è Cavour, ma è uno dei più grandi imprenditori del mondo. Perciò questa polemica sulla Medusa mi aveva lasciato un pochino perplesso.

Infanzia Sono nato in un paese che si chiama Misericordia e mi chiamo Benigni, non vi viene da piangere? La mia mamma non sapeva leggere ma mi raccontava pezzi di Pinocchio e della Divina Commedia: io confondevo Pinocchio e Dante per via del naso lungo.

Jackie Chan La Miramax vuole fare un film con me e Jackie Chan, dove siamo due lavavetri che assistono a un omicidio? Davvero?

autore
04 Ottobre 2002

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