Il 31 gennaio 1963 usciva in sala a Udine Gli ultimi di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo, film sulla vita dei contadini friulani negli anni ’30 ispirato al racconto autobiografico di Turoldo “Io non ero un fanciullo”. Grazie a Cinemazero di Pordenone, al Centro Espressioni Cinematografiche di Udine e alla Cineteca del Friuli, esattamente cinquant’anni dopo, Gli ultimi ritorna per tre serate nelle sale della Regione: il 30 gennaio alle 20.45 a Cinemazero di Pordenone, dov’è stata anche allestita una mostra con le immagini scattate sul set dal fotografo Elio Ciol, che sarà ospite per l’occasione; il 31 gennaio alle 20.30 al Cinema Centrale di Udine, nello stesso giorno e nello stesso luogo della prima di cinquant’anni fa; il 6 febbraio alle 21 al Cinema Teatro Sociale di Gemona.
La versione del film che si vedrà a Pordenone, Udine e Gemona è quella presentata nel 1962 dagli autori alla Mostra del Cinema di Venezia e rimasta sinora inedita. Gli ultimi non fu accettato alla selezione veneziana ma fu comunque proiettato in una saletta del Lido: alcuni intellettuali e critici dell’epoca, una volta visto il film, suggerirono a Pandolfi di apportare alcune modifiche che risultarono nella versione distribuita in sala e finora conosciuta.
In anticipo sui tempi per contenuti, Gli ultimi non ebbe successo ed è rimasto una rarità cinematografica. Il film è stato oggetto di una lunga e complessa operazione di recupero di cui si sono visti i primi importanti risultati già nel 2002, in occasione dei 40 anni dalla realizzazione, con il restauro della pellicola e la successiva uscita in vhs. Grazie alle ricerche che hanno portato a ulteriori ritrovamenti e al nuovo restauro digitale, per i 50 anni è stata realizzata un’edizione speciale in doppio dvd curata dalla Cineteca del Friuli, dal Centro Espressioni Cinematografiche e da Cinemazero, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, del Centro Culturale Il Ridotto di Coderno e con la collaborazione della Presidenza del Consiglio Regionale FVG.
Oltre alle due versioni del film, il cofanetto dvd presenta più di 100′ di contenuti extra, un ricco carnet di materiali d’epoca, alcuni del tutto inediti: il trailer, il finale alternativo, i tagli di montaggio e di edizione, i sopralluoghi e i provini agli attori realizzati da Ciol e Pandolfi e ora recuperati presso l’archivio personale di Turoldo a Fontanella di Sotto il Monte grazie alla collaborazione con la Compagnia dei Serviti.
Gli ultimi racconta di un bambino, Checo, figlio di contadini affittuari, che per la sua indigenza viene deriso dai coetanei e chiamato spregiativamente “Spaventapasseri”. Come un romanzo di formazione, il film si snoda secondo alcune tappe che portano il protagonista alla consapevolezza, all’emancipazione e al riscatto finale. Checo simbolicamente rappresenta il Friuli con la sua umanità dimenticata; una terra isolata e depressa che farà della propria miseria non una vergogna ma un valore.
Gli ultimi naturalmente è anche opera di Pandolfi, uomo di teatro e intellettuale laico e marxista, legato a Turoldo dall’esperienza condivisa della Resistenza a Milano. Oltre alla regia, Pandolfi firma la sceneggiatura insieme a Turoldo, e parte dell’interesse dell’opera è dovuto proprio all’apporto, a volte di segno opposto, di due personalità di diversa estrazione culturale.
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