Terzo capitolo, in uscita il 1 dicembre con 01, per l’esilarante “saga” di Non sposate le mie figlie, iniziata nel 2014 con il primo film diretto da Philippe de Chauveron. Protagonista una tradizionalista e borghese famiglia francese che sogna un matrimonio tradizionale per almeno una delle proprie figlie, che hanno invece scelto tutti compagni di etnie e culture diverse.
In Riunione di famiglia, sempre diretto da de Chauveron, sono Claude (Christian Clavier) e Marie (Chantal Lauby), i due genitori, a dare il la alla vicenda apprestandosi a celebrare i 40 anni di matrimonio con una cena romantica. Le quattro figlie vogliono però organizzare loro una festa a sorpresa, invitando anche i rispettivi mariti e suoceri, che arrivano da Cina, Costa D’Avorio, Israele e Algeria. Per Claude, tendenzialmente xenofobo e sostenitore del “crollo dell’integrazione francese”, è un duro colpo, ma per amore delle figlie e pressato dalla moglie accetta quelli che percepisce come invasori del suo Paese.
Anche per i consuoceri la riunione non è una passeggiata: i coniugi cinesi si sono legati al dito che Claude non li distingue dai loro connazionali, gli avoriani si ribellano alla sistemazione pensata per loro, il suocero algerino vorrebbe cantare alla cerimonia con il suo gruppo rock per la disperazione della moglie, e la coppia israeliana è in piena crisi.
E’ interessante notare il cambiamento di rotta di alcune gag, ora che il cinema è decisamente più ‘politically correct’ che ai tempi del capostipite, ma i rapporti tra consuoceri compensano creando equivoci e paradossi – ottima la scrittura – davvero divertenti. Continua inoltre la spassosa rivalità tra il genero israeliano e quello arabo.
“Questa è la scena che ha provocato le più grandi risate durante le anteprime – ammette Il regista – anche se in verità evoca “solo un conflitto tra vicini che degenera”. Tuttavia, ammette : “Certo che mi ispiro al mondo che mi circonda. Parlo delle cose che vedo e tendo ovviamente a deridere tutto.”
Clavier tiene comunque fede al suo personaggio, mentre più spazio viene dato (finalmente) a Chantal Lauby nei panni della moglie Marie, non più “vittima di discriminazione geriatrica”, tutto a sfavore dei personaggi delle figlie che qui restano, consapevolmente, marginali.
In Francia è stato debutto record, aprendo con oltre 5,5 milioni di dollari.
Circa la possibilità di un quarto episodio ha dichiarato de Chauveron: “Mi piace l’idea che resti una trilogia, come Star Wars. E poi comunque sorgerebbe un problema non da poco. Non abbiamo più un titolo! E ci sarebbero poi troppe persone sul poster! Bisognerebbe uccidere qualcuno!”
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