VENEZIA – La Mostra ha ricordato Carlo Maria Martini uomo di fede, di cultura e di dialogo.
L’incontro voluto dal presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo Dario Edoardo Viganò e dal direttore della Mostra Alberto Barbera, si è svolto presso lo Spazio della Fondazione all’Excelsior. Sono intervenuti anche il presidente della Biennale Paolo Baratta; il presidente Anec Lionello Cerri; Gianna Urizio della Federazione delle Chiese protestanti in Italia. Durante l’incontro, moderato da Lorena Bianchetti, sono stati letti alcuni brani degli scritti del cardinale da Fabrizio Gifuni e altri attori.
“In questi giorni, dopo la sua scomparsa – ha detto Baratta – c’è stato, come è naturale, un fiorire di testimonianze sul Cardinal Martini. E’ naturale che la gente sia orgogliosa di averlo conosciuto e frequentato. Io questa fortuna non l’ho avuta, ma l’ho incontrato pubblicamente nel 1993, quando operavo nel governo Ciampi, dopo il terribile attentato di Via Palestro. Eravamo lì per rendere omaggio a chi aveva perso la vita, ma era un periodo molto difficile, tangentopoli era iniziata un anno prima, era un momento di intensi conflitti. Molti erano in canottiera e ciabatte, per provocare, ci fischiavano. Fischiavano il governo tecnico, perfino con Ciampi, che poi sarebbe diventato un modello e un idolo. Vidi un popolo arrabbiato, inferocito, dal comportamento selvaggio, che aveva perso di vista i valori dello Stato. Poi ci fu la cerimonia nel Duomo e vidi la figura di Martini, in fondo, che mi colpì moltissimo, per la ricerca di rappresentazione. Una rappresentazione di qualità, attraverso le benedizioni e gesti volutamente teatrali. Usava la gestualità non come strumento di vacua trasmissione ma di vissuto, attraverso la rappresentazione che non mistificava il gesto, ma lo esaltava, e tuonò drammaticamente un discorso di grande valore letterario e retorico. Retorica intesa come arte della trasmissione di pensieri. Per me furono scene opposte a quelle che avevo visto un attimo prima, in quella città smarrita. Era un uomo capace di sentire e di trasmettere”.
“Entrerò anch’io nel gioco dei ricordi personali – ha proseguito Barbera – Per coincidenza proprio oggi presentiamo Après Mai di Olivier Assayas, una precisa ricostruzione del periodo degli anni ’70. E’ il formidabile ritratto di una generazione, di cui parzialmente ho fatto parte anch’io, che dopo il tramono del ’68 abbraccia la causa e prosegue fino all’altro grande terremoto culturale, il terrorismo politico, di cui tutti conosciamo le premesse e le conseguenze. Quella generazione ha assunto ideologicamente, in maniera acritica, le premesse libertarie del ’68 ed era generazione che per definizione non cercava conciliazioni, né dialogo con le istituzioni, fossero esse religiose o politiche. Si cercava la rottura, la distruzione di queste istituzioni, per sostituirle con qualcosa che in realtà era fin troppo vago. Ebbene, il Cardinal Martini era il solo riferimento che quella generazione accettava, come figura di mediazione. E questo non solo perché quel mondo era pur sempre di matrice cattolica, una matrice con cui poi aveva tagliato i ponti, ma anche e soprattutto perché lui sapeva come guidare una società che aveva perso una serie di valori. Era un riferimento anche per chi non era cattolico o credente”.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk