RICETTA ANICA #2


2000, anno nero per il cinema italiano. Nonostante le vendite dei biglietti siano cresciute del 5 per cento rispetto all’anno precedente, le pellicole made in Italy, hanno perso il 20 per cento degli incassi rispetto al 1999. Tutt’altro andazzo per i film a stelle e strisce, che al botteghino guadagnano il 42 per cento in più.
I dati, presentati oggi ufficialmente, hanno spinto l’Anica sul piede di guerra. “I dati del 2000 per il cinema italiano sono stati i peggiori mai riscontrati finora – ha detto il presidente Fulvio Lucisano – I primi dati del 2001 ci fanno sperare in una certa ripresa, ma non bisogna abbassare la guardia e, anzi, occorre mettere subito mano a riforme strutturali”.
La ricetta dell’Anica per dare una svolta a questa situazione punta il dito sui meccanismi di finanziamento statale per il cinema: rivedere i tetti massimi di intervento pubblico così da stimolare le produzioni a cercare altri partner disposti a sborsare i soldi necessari.
In concreto la proposta si articola in sei punti, che riguardano tutte le fasi della lavorazione di un film.

Sviluppo e formazione

“Le imprese vanno sostenute fina dalle prime fasi di sviluppo e vanno affiancate anche nella ricerca di partner stranieri”, ha detto Lucisano. Tra le altre idee anche quella di copiare i meccanismi di finanziamento usati dal programma europeo Media. Ovvero: un finanziamento a tasso zero che viene restituito al momento del primo ciak. Se il progetto non va a buon fine, invece, i soldi andranno restituiti nella misura del 75 per cento. Altra parola d’ordine: rafforzare la formazione dei giovani, puntando soprattutto su quella gestita direttamente dalle industrie.

Produzione

Il Fondo di Garanzia? Per l’Anica andrebbe limitato a pochi film di qualità indiscussa, affiancandolo così agli articoli 28 per i giovani autori. Altro discorso per quanto riguarda la garanzia dello Stato, che l’Anica vorrebbe ridurre al 50 per cento dei costi necessari. Terzo punto: defiscalizzare i capitali investiti nella produzione, per i soli film destinati alle sale cinematografiche.

Distribuzione

Sconti sulle tasse anche per le società di distribuzione e produzione che acquistino il diritto di sfruttamento di un film per un certo periodo di tempo. L’Anica vorrebbe inoltre istituire dei contributi per quelle sale che programmano cinema italiano ed europeo.

Marketing

Finanziare società di produzione per capire che cosa piace al pubblico. Ricerche di mercato, proiezioni ad hoc, analisi qualitative, secondo l’Anica, andrebbero incentivate, così come la promozione locale e la creazione di eventi capaci di accattivare gli spettatori.

Promozione e esportazione all’estero

Nel decalogo non potevano mancare aiuti per le imprese di vendita all’estero. In soldoni l’Anica chiede di sostenere la loro presenza nei mercati stranieri, anche rimborsando spese vive di viaggio e soggiorno. Agevolazioni anche per le distribuzioni straniere che acquistano pellicole italiane.

Post-produzione e nuove tecnologie

L'”esalogo” dell’Anica si conclude con uno sguardo al futuro, alla ricerca di fondi per le nuove tecnologie audiovisive e per il riammodernamento delle industrie tecniche. Per incentivare gli italiani a investire in nuove tecnologie, l’Anica auspica anche agevolazioni fiscali o finanziamenti di favore, con un occhio di riguardo all’aggiornamento delle maestranze.

autore
15 Febbraio 2001

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