Retrospettiva Jean-Claude Carrière a Bergamo

Il Bergamo Film Meeting (11-19 marzo) rende omaggio allo sceneggiatore francese Jean-Claude Carrière con 18 film sceneggiati o diretti dall’autore


Il Bergamo Film Meeting (11-19 marzo) rende omaggio allo sceneggiatore francese Jean-Claude Carrière con 18 film sceneggiati o diretti dall’autore. Si tratta della seconda grande retrospettiva di questa 35ma edizione, accanto a quella dedicata al pluripremiato regista ceco Miloš Forman, inoltre si segnalano i focus sul percorso sul nuovo cinema europeo contemporaneo “Europe, Now!” con le personali di Thanos Anastopoulos (Grecia), Dominique Cabrera (Francia) e Dagur Kári (Islanda) e l’approfondimento riservato al cinema d’animazione con la regista estone Chintis Lundgren. 

Jean-Claude Carrière è figura eclettica di sceneggiatore cinematografico e televisivo, scrittore, collezionista di aneddoti e pillole di saggezza scovati tra le varie culture del pianeta, saggista, fantasista della parola, poeta. Il suo esordio nel cinema risale al 1963 e dal 1964 comincia una proficua ed entusiasmante collaborazione con Luis Buñuel. Oltre che per il grande regista spagnolo, Carrière lavora per autori come Pierre Étaix, Marco Ferreri, Louis Malle, Jean-Luc Godard, Volker Schlöndorff, Andrzej Wajda, Peter Brook, Philippe Garrel e, appunto, Miloš Forman. Tre film intersecano le avventure cinematografiche di Forman e Carrière: Taking Off (1971), Valmont (1989) e L’ultimo inquisitore (Goya’s Ghosts, 2006). Nel 1963 Carrière vince l’Oscar per il miglior cortometraggio con Heureux anniversaire di Pierre Étaix. Nel 2015 gli viene conferito l’Oscar alla carriera dall’Academy di Los Angeles e, nel 2016, il premio analogo dall’European Film Academy di Berlino.

La retrospettiva si compone di 18 film, tra i quali i grandi capolavori dello sceneggiatore francese, come Il fascino discreto della borghesia di Luis Buñuel (1972), Il tamburo di latta di Volker Schlöndorff (1979), Danton di Andrzej Wajda (1983) e Milou a maggio di Louis Malle (1990). Ai lungometraggi si sommano un’importante riscoperta, la serie televisiva diretta da Peter Brook Il Mahabharata,  suddivisa in tre episodi (Il gioco dei dadi, Esilio nella foresta, La guerra) e le tre regie firmate dallo stesso Carrière: Rupture (1961) e Heureux anniversaire (1962) co-diretti con Pierre Étaix e La pince à angle (1968), sceneggiato con Miloš Forman.  

autore
27 Febbraio 2017

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