A ridosso dell’anniversario della Giornata della Memoria, su iniziativa dell’onorevole Federico Mollicone, la Presidenza della Commissione Cultura della Camera dei Deputati ha reso omaggio alla memoria dello sterminio ebraico con un incontro dedicato all’opera teatrale Il cacciatore di nazisti, alla presenza dell’attore Remo Girone e del curatore del progetto Gianluca Ramazzotti.
L’opera racconta la storia di Simon Wiesenthal che, dopo essere sopravvissuto a cinque diversi campi di sterminio, dedica il resto della sua esistenza alla ricerca dei responsabili dell’Olocausto, non per vendetta, bensì per sottoporli al giudizio del mondo per i loro crimini di guerra. Lo spettacolo, basato sulla biografia del “James Bond dei nazisti”, si apre in un ipotetico ultimo giorno di lavoro di Wiesenthal al Centro di documentazione ebraica da lui stesso fondato prima di andare in pensione mentre ripercorre i 58 anni di ricerca dei criminali di guerra nazisti.
“L’opera teatrale curata da Giorgio Gallione e Gianluca Ramazzotti completa il palinsesto dedicato alla Giornata della Memoria in tutte le forme espressive – dichiara Mollicone – affiancandosi anche alla mostra delle opere di Marta Czok alla chiesa di San Gregorio Nazianzeno e alla presentazione del nuovo documentario di Sky Original Eredi della Shoah di Roly Kornblit nella sala della Regina della Camera dei Deputati, proprio per confermare la sensibilità a livello culturale e trasversale del mondo italiano”.
Il cacciatore di nazisti nasce con l’idea di “proporre una storia importante che potesse attraversare non solamente il momento celebrativo della Shoah ma che potesse arrivare a più persone, anche ai giovani”, ha dichiarato Giancarlo Ramazzotti. “Fare teatro è un modo per unire intrattenimento a un valore più alto dell’intrattenimento stesso”, prosegue.
Il progetto prende vita dalla meticolosa raccolta e cura da parte di Giorgio Gallione, autore del testo, di tutti gli scritti di Simon Wiesenthal dal quale si è poi generato un racconto denso di testimonianze e fatti reali che smorzano la carica drammatica grazie a un tocco di caustico umorismo ebraico allo scopo di rendere lo spettatore più attivo che mai mentre “si commuove, piange, ride”, continua Ramazzotti.
Remo Girone nei panni di Wiesenthal, dichiara di essersi trovato per la prima volta nella condizione di prendere parte a uno spettacolo in cui si rivolge al pubblico direttamente. “Io sono un attore che sta nei limiti del personaggio e che si rivolge indirettamente al pubblico, qui invece parlo direttamente con il pubblico. La gente si commuove e ride nello stesso momento”, conclude.
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