All’81enne regista Giuseppe Ferrara, autore di tanto cinema d’impegno civile, sono stati riconosciuti i benefici della legge Bacchelli, norma che dal 1985 garantisce a chi si è distinto nel panorama culturale nazionale di accedere ad un fondo economico nel caso in cui versi in stato di particolare necessità.
Alla fine di ottobre era stata l’Anac a organizzare la mobilitazione in favore di Ferrara. All’inizio di dicembre era stato invece un nutrito gruppo di registi e attori ad indirizzare al presidente del Consiglio Enrico Letta e al sindaco di Roma Ignazio Marino una lettera per sollecitare il loro intervento proprio alla vigilia dello sfratto, provvedimento rinviato dopo l’intervento dell’assessore alle Politiche abitative del Campidoglio Daniele Ozzimo, il quale si era anche detto pronto a trovare una soluzione abitativa dignitosa per Ferrara.
Il ministro dei Beni e delle Attività culturali Massimo Bray è infine intervenuto affinché vengano tradotte in atto istituzionale le richieste avanzate dal mondo dello spettacolo e il 23 gennaio il Consiglio dei ministri avrà così sul tavolo il documento che, una volta ratificato, concederà a Ferrara l’atteso vitalizio.
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