Raoul Bova diversamente abile per il Brizzi natalizio

L’attore interpreta un uomo senza braccia in Indovina chi viene a Natale? di Fausto Brizzi, in uscita il 19 dicembre con Medusa in 650 copie


Se è vero che quest’anno – come del resto l’anno scorso – non arriverà in sala un cinepanettone ‘tradizionale’, con parolacce e viaggi esotici, è vero anche che la mancata concorrenza dell’asso pigliatutto incoraggia produttori e distributori a darci dentro con i film festaioli alternativi. Indovina chi viene a Natale? di Fausto Brizzi è uno di questi, e Medusa ci crede molto, dato che lo distribuirà (dal 19 dicembre) in ben 650 copie (350 in meno di Sole a catinelle con Checco Zalone).

“Il concorrente che temo di più è Lo Hobbit, Pieraccioni non l’ho visto e gli faccio i miei auguri, mentre conosco molto bene il film di Neri Parenti – dice Brizzi – Non volevo snaturarmi, ho fatto il film che mi veniva più spontaneo e tutto sommato è una commedia corale, romantica, sullo stile di Ex. L’unica differenza è che qui c’è di mezzo il Natale”. Cast di livello elevatissimo – Diego Abatantuono, Claudio Bisio, Raoul Bova, Carlo Buccirosso, Cristiana Capotondi, Angela Finocchiaro, Claudia Gerini, Rosalia Porcaro e Isa Barizza, più un ‘cameo’ illustre che non riveliamo per non rovinare, nei limiti del possibile, la sorpresa – e canovaccio che rimanda un po’, già dal titolo, al classico della commedia americana Indovina chi viene a cena?

Dei molti episodi intrecciati proposti – siamo alle prese con la situazione classica della famiglia riunita per le feste – due su tre riguardano un problema di ‘accettazione’ del fidanzato di turno. Ma non si tratta del colore della pelle: Claudio Bisio è un maestro un po’ sfigato che i bimbi della bella mamma Claudia Gerini, per gelosia, vogliono far passare per criminale. Raoul Bova invece, innamorato di Cristiana Capotondi, ha perso entrambe le braccia in un incidente grave. Di qui scaturiscono la maggior parte delle gag, trattate però non con la cattiveria dei fratelli Farrelly, ma con uno stile delicato e tutto sommato rassicurante: “E’ stato un ruolo complicato ma stimolante – racconta Bova – inizialmente pensavamo di usare una controfigura per le scene in cui devo utilizzare i piedi per compiere tutte le azioni per cui una persona abile usa le mani. Ma alla fine mi sono sforzato di farle in prima persona per rendere il personaggio sincero e autentico. Ho dovuto impararlo da chi questo problema lo aveva davvero, come Simona Aztori: artista, ballerina, pittrice. Ho capito che siamo tutti bravi a essere solidali a parole, ma quando ti trovi di fronte un disabile è un’altra storia: per imbarazzo, non guardi, ti volti dall’altra parte. Però col tempo le cose cambiano. Simona fa tutto con i piedi, compreso bere e gesticolare. Alla fine è tutto così naturale che ti scordi che non ha le braccia. Altro che disabilità, bisognerebbe davvero parlare di ‘diversamente abili’. Mi sono sentito un po’ Daniel Day Lewis ne Il mio piede sinistro, ma qui facevamo commedia. Avevo molti dubbi e molte domande: temevo di poter essere offensivo, ma la sceneggiatura aveva il giusto taglio e mostrava appunto non solo le difficoltà del portatore di handicap ma anche quelle di chi si trova ad averci a che fare”.

Nel cast si segnalano anche i piccoli Rosa Alessandra Eginoli (figlia reale di Claudia Gerini) e Niccolò Calvagna, che ricordiamo anche in Anni felici di Luchetti e che regala l’elemento “cinepanettone” della mattinata. “Con Brizzi mi sono divertito – dice – ma Luchetti era un vero rompiscatole”. Il bimbo ha usato un termine decisamente meno ‘pulito’, ma è Natale e, specie alle creature, si perdona tutto.

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12 Dicembre 2013

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