Rai Documentari è la struttura dell’azienda dedicata appunto alla produzione di progetti audiovisivi documentari, debuttava circa un anno fa, diretta dal giornalista Duillio Giammaria, sulla scorta di una tradizione illustre: Pier Paolo Pasolini, Liliana Cavani, Mario Soldati, Sergio Zavoli, sono solo alcuni degli autori che hanno firmato grandi doc Rai.
Come si apprende da Ansa, i documentari sono tornati a essere, anno dopo anno, un modo di raccontare storie affascinanti al pari dei film, con la realtà al centro, e anche Rai ha ripreso in mano il tema e con esso anche il suo passato di servizio pubblico. La neonata struttura Rai Documentari non ha mancato di farsi notare: tra i nuovi titoli, il film sulle nuove scoperte a Pompei ha avuto, su Rai2, un record di ascolto in prima serata con il 12%, ma tanto altro è in cantiere, sia come produzione interna, sia come co-produzione con i tanti produttori indipendenti italiani e con accordi internazionali. “Questi ultimi sono alla base di un grande progetto – anticipa Giammaria – sul Mediterraneo, 6 puntate con France Televisions, un grande viaggio nel nostro mare e nelle sue grandi contraddizioni ambientali che sarà pronto nel 2022”.
“Nel 2021 abbiamo in programma 80 documentari, di varie lunghezze e per la prima e la seconda serata. Tanti progetti nuovi, ma anche recuperi di documentari precedentemente acquisiti e non utilizzati. Abbiamo scoperto incredibili tesori: siamo al lavoro su una serie sui reali e una sulla corsa allo spazio, avendo un materiale straordinario sulla sfida russo-americana degli Anni ’50. L’affascinante di questo genere è che si spazia in ogni tema, perché la curiosità, l’approfondimento e il sapere sono la molla di tutto, guardiamo al passato con spezzoni storici ma anche al futuro, per citare un titolo ci stiamo interessando al long Covid, ossia ai malesseri che non passano dopo essere stati contagiati. Il cibo è un altro tema portante, e i casi di cronaca: stiamo lavorando con la giovane società di Sanpa su due serie, il caso Tortora e la tragedia di Vermicino“.
Tra i progetti in cantiere anche “una storia di Ilona Staller e una idea con la Fandango di Domenico Procacci sulla mitica squadra della Coppa Davis del ’76 quando Panatta sfidò Pinochet. E per l’anno di Dante tre lavori: Dante Confindential, una specie di game trasportando il poeta nell’oggi, con Pif, una serie internazionale con Pbs e un Dante più politico precursore dell’unità d’Italia”.
Prossimamente invece andranno in onda due titoli centrati sull’ambiente che è uno dei grandi filoni di interesse della platea televisiva, dei giovani in particolare. Plastic War indaga il vero volto del “materiale del secolo”, le lobby, gli interessi delle grandi aziende, lo scempio ambientale. Dalla spiaggia di plastica di Castel Volturno, ai corridoi delle istituzioni europee, si combatte una guerra senza fine. La plastica mono uso e la plastica “buona” al tempo del Coronavirus. Le mani sull’acqua, invece, esamina la vicenda dei veleni dei Pfas, le sostanze chimiche invisibili che da 50 anni contaminano i terreni e le acque del nostro Pianeta: in Veneto è stato scoperto un tasso di inquinamento da Pfas trai più estesi al mondo.
Venerdì 4 ottobre in prima serata su Rai Storia continua la serie 'Donne di Campania' con una puntata dedicata alla pioniera napoletana del cinema che viene raccontata dall'attrice Iaia Forte
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