E’ in lavorazione il terzo film di Sergio Stivaletti, Rabbia furiosa, liberamente tratto dalla storia del “Canaro”- oggetto, tra l’altro, anche del prossimo lavoro di Matteo Garrone – famigerato fatto di cronaca nera romana degli anni ’80. Il film ovviamente si preannuncia ricco di effetti speciali, d’altro canto non poteva che essere così, vista l’esperienza ultratrentennale del maestro Stivaletti nel settore. Il Canaro, al secolo Pietro De Negri, uccise brutalmente l’ex pugile Giancarlo Ricci – colpevole di averlo vessato – dopo averlo torturato orrendamente per ore.
Si tratta quindi non strettamente di un horror, come le passate opere del regista, quanto più di un dramma noir a tinte forti, che comunque si preannuncia ricco di effetti speciali ‘splatter’, per la realizzazione dei quali Stivaletti, che ha iniziato la sua carriera proprio in questo campo, è famoso.
Tra i protagonisti del film Romina Mondello, già nel suo primo film M.D.C. Maschera di cera, poi Riccardo De Filippis, diventato noto grazie alla serie televisiva Romanzo criminale, interpretando il ruolo di Scrocchiazeppi, Gianni Franco, attore caratterista italiano (anche lui già visto nel primo film di Stivaletti). Inoltre Virgilio Olivari, Rosario Petix, Giovanni Lombardo Radice e Romuald Klos. La fotografia è di Francesco Ciccone. Il film è stato scritto da Antonio Lusci, insieme a Stivaletti e Antonio Tentori.
“Sono sempre stato affascinato dai film in cui il personaggio centrale dopo lunghe vessazioni ed ingiustizie trova finalmente la forza di vendicarsi – dice il regista – facendosi giustizia da solo, per poi oltrepassare un limite normalmente invalicabile sconfinando nella crudeltà pura. Mi hanno in questo ispirato da sempre i Western di Sergio Leone e molte pellicole dei cosiddetti poliziotteschi che hanno rappresentato un vero e proprio genere. Altre fonti di ispirazione, sono state le pellicole nelle quali un debole a cui viene sottratta la dignità finisce per trovare una energia ed una forza inspiegabili che gli consentono di sopravvivere e farsi giustizia. Chi non ricorda il Dustin Hoffman di Cane di Paglia? O Alberto Sordi nel Borghese piccolo piccolo? L’idea di Rabbia Furiosa si rifà in parte a quei film e in una parte più consistente trae invece ispirazione da un famoso fatto di cronaca degli anni 80 in cui a Roma la follia ebbe il sopravvento e trasformò un uomo incline alla sottomissione in un feroce assassino. È la storia di Pietro de Negri detto er Canaro che si vendicò del suo vessatore, oltrepassando i limiti della più spinta e malata delle immaginazioni. Quei fatti che mi hanno da sempre ispirato ho voluto ora trasformarli da mera cronaca in un racconto di fantasia dai contorni onirici”.
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