Torino. “Sembriamo i quattro moschettieri, ma con una variante curiosa: Nanni, ovviamente, è D’Artagnan; gli altri, io, Barbagallo e Mazzacurati siamo tre Porthos, cioè D’Artagnan lavorava di fioretto e noi si lavorava di forchetta”. L’attore Marco Messeri commenta ironico la foto di trent’anni fa alle loro spalle, proiettata sullo schermo della sala Massimo 2. L’immagine era stata scattata in occasione dell’uscita dell’opera prima di Carlo Mazzacurati Notte italiana che viene riproposta in Festa Mobile.
Mazzacurati purtroppo se ne è andato nel gennaio 2014, poco dopo aver ricevuto proprio al TFF il Gran Premio Torino, ma ha lasciato una malinconica commedia noir, girata nel delta padano del Po e presentata nel 1987 alla Settimana della Critica, nei giorni della Mostra di Venezia.
Nel film Marco Messeri è un onesto avvocato, alla scoperta dei segreti e dei misteri di quella terra nebbiosa e apparentemente tranquilla. Era anche la prima volta di una casa di produzione, la Sacher Film fondata da Nanni Moretti e Angelo Barbagallo e il debutto dello sceneggiatore Franco Bernini.
Moretti legge alla platea una pagina scritta all’epoca per accompagnare Notte italiana al Lido, “una pagina ancora attualissima. Scrivevo: ‘con la Sacher Film vogliamo produrre quei film che vorremmo vedere al cinema, film non banali e con una identità. Vorremmo evitare le brutte alternative che si prospettano oggi ai film d’esordio, film poveri per necessità e non per scelta. E quindi miseri e inutilizzabili. O film fintamente internazionali, oggi fatti per accontentare tutti ma che non piacciono a nessuno o film fatti sulla falsariga di un brutto varietà televisivo, con gli stessi dialoghi, le stesse situazioni…’.
Moretti si riteneva e si ritiene un regista fortunato e voleva restituire della fortuna avuta con i suoi film e quindi produrre film d’esordienti e lavorare con persone, non solo registi, con i quali gli piaceva e piace farlo.
Barbagallo ricorda che un sacco di gente ha deciso fare cinema dopo aver visto Notte italiana, che raccontava quei posti del Polesine in modo straordinario. “Quasi tutti noi eravamo all’epoca esordienti, è stata una follia che però ha portato bene”.
Bernini ricorda la speranza di allora in un’Italia che “sembrava cambiasse e invece no. Il film narra problemi che sono gli stessi di oggi, perciò speriamo in un altro giro e che questo avvenga”.
Marina Zangirolami, compagna di Mazzacurati, sottolinea come “Notte italiana sia stato un piccolo miracolo, l’idea che se non pensi l’impossibile non fai nulla ed è quello che hanno fatto tutte le persone che ci hanno lavorato”.
Il bilancio delle presenze e degli incassi dell'edizione 2017 del Torino Film Festival è in linea con quello quell'anno scorso, a fronte della diminuzione del 20% dei film in programma e dell'abbassamento delle sale a disposizione da 11 a 8. Nell’edizione del 2017 si sono avute 63.000 presenze, 101.642 posti disponibili, 26.700 biglietti singoli venduti e 250.000 euro di incasso
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