“Dipingeva manifesti ma era soprattutto un artista. Era famoso nel mondo del cinema per la sua capacità di rappresentare il film con le immagini. Noi registi ci tenevamo che fosse lui a dipingere la pubblicità dei nostri film perché lo stimavamo e conoscevamo il suo valore”. Così Mario Monicelli ricorda Angelo Cesselon (1922-1992) uno degli artisti-cartellonisti che tra il 1945 ed il 1975 introdussero modalità espressive nuove nel mondo del manifesto cinematografico italiano.
Indimenticabili, in una produzione che vanta ben 3mila bozzetti, i suoi ritratti di divi come Marilyn Monroe, Ingrid Bergman, Ava Gardner, Gina Lollobrigida, Alec Guinnes, Paul Newman, Sophia Loren, James Dean e tanti altri. Manifesti che, per il loro originale tratto e stile cromatico, con il colore trattato a velature, entrarono per sempre nell’immaginario collettivo e che hanno influenzato artisti come Andy Warhol e Mimmo Rotella.
In occasione del Festival di Roma all’interno della rassegna ‘Risonanze’, la Galleria Forum e Gallery, (18-26 ottobre in via Baccina 65. h.10-13 e 17-20) e la Vineria I tre scalini (23-31 ottobre in via Panisperna 251, h.18-22) presentano la mostra di bozzetti cinematografici originali “Angelo Cesselon. Il Manifesto Cinematografico d’Autore (1950-1965)” che comprende preziose opere a tempera su carta ed è corredata da una serie di fotografie originali dai set internazionali.
La mostra è stata resa possibile grazie all’Archivio dell’artista, curato dalla figlia Alessandra Cesselon, che è composto da quadri, bozzetti originali, schizzi preparatori, foto di scena, brochure, cimeli.
Cesselon, dopo l’apprendistato in Veneto come pittore, inizia la sua carriera di artista-cartellonista una volta trasferitosi a Roma, quando comincia a frequentare gli studi artistici, pubblicitari, grafici. Nel 1947 inizia un percorso pittorico indipendente e del tutto originale: invece di raccontare la trama del film con tutta una serie di elementi aneddotici, come era di moda a quel tempo, sceglie una figura in primo piano, quasi sempre un volto, nel quale accentua alcuni particolari cogliendone tutta l’efficacia espressiva usando una gamma coloristica assolutamente nuova per lepoca.
Le case di produzione e distribuzione come la Metro Goldwin Mayer, la Paramount, la Fox, la Titanus, la Columbia, la Minerva, la Cineriz, l’Enic, i registi e i più famosi richiedono costantemente le sue opere che rappresentano una garanzia per il successo del film e che testimoniano come l’immagine femminile sia al centro della sua produzione.
La carriera di Cesselon come artista è parallela a quella di illustratore e grafico, di qui la collaborazione con molte case editrici italiane e internazionali creando illustrazioni per libri, dischi e riviste.
Ma alla metà degli anni ’70 Cesselon preferisce allontanarsi da Roma per ritrovare nella campagna di Velletri ritmi ed atmosfere a cui era legato sin dall’infanzia. In quel periodo i responsabili di molte congregazioni religiose colpiti dalle capacità pittoriche e di indagine psicologica rivelate dai suoi ritratti, gli commissionano una serie di grandi figure di santi e di fondatori di ordini. E’ allora che san Francesco d’Assisi, san Massimilano Kolbe, san Francesco da Paola e tanti altri prendono il posto di divi e star nella ritrattistica dell’artista.
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