Quayola: “Con l’Archivio Luce ho visto il mondo con occhi nuovi”

Abbiamo intervistato l'artista romano che ha creato una performance per i 100 anni dell'Archivio Luce. Chiara Sbarigia: "L'opera sarà ospitata al Miac e viaggerà, diventerà un classico contemporaneo". Per il sottosegretario Borgonzoni: "Intelligenza Artificiale e uomo possono convivere"

Quayola: “Con l’Archivio Luce ho visto il mondo con occhi nuovi”

Presentato al Teatro 18 di Cinecittà l’opera-evento firmata da Quayola per i 100 anni dell‘Istituto Luce. Un’installazione immersiva e una performance artistica dal titolo “LUCE” – Relazioni temporali e nuovi dipinti algoritmici, rielaborazione dei prestigiosi materiali dell’Archivio Luce in suggestivi “dipinti algoritmici”. Uno sguardo sul passato permesso dal “monumentale Teatro 18”, ha spiegato l’artista romano, rinomato in tutto il mondo per le sue opere che interrogano il rapporto tra uomo e tecnologia. “Lavorare con i materiali dell’Archivio Luce è stato un processo particolarmente interessante e rivelatore” ha proseguito Quayola presentando il progetto. “Ho sempre basato le mie ricerche su tipologie di immagini e dati che immaginavo potessero generare certi risultati. Invece, in questo caso, abbiamo analizzato enormi quantità di dati e vasti pezzi d’archivio, scoprendo cose che non avrei mai immaginato potessero generare spunti così interessanti”.

L’opera rientra nel fitto programma dedicato al centenario dell’Istituto Luce e fa seguito ad altre performance ospitate da Cinecittà come punto di contatto tra ricerca artistica, cinema e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. “Da quando sono arrivata – ha commentato la Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia – abbiamo osato sempre un po’ di più, mettendo a disposizione tanti mezzi diversi per far conoscere questo archivio al pubblico, perché non può e non deve essere una cosa statica”. L’opera di Quayola, che sarà ospitata al MIAC, il museo di Cinecittà sull’audiovisivo, viaggerà nei prossimi mesi. “Diventerà un classico contemporaneo”, ha proseguito Sbarigia, “un importante lavoro di rielaborazione creativa dei materiali dell’Archivio, tra fotografie e materiali video scelti con grandissima cura e riscoperti con vari mezzi, tra cui l’intelligenza artificiale”.

Presente alla presentazione di “LUCE” anche il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni: “La missione fondamentale del Ministero è quella di tutelare e raccontare il nostro patrimonio, anche in una chiave più moderna, che possa parlare a tutti. Unire varie arti e stili aiuta ad arrivare alle nuove generazioni, perché un archivio è un qualcosa di vivo e va lavorato e rielaborato”. Il lavoro di Quayola riassume in sé molti interrogativi e paure del presente, cercando una sintesi anche nel rapporto tra uomo e intelligenza artificiale; tema di grande attualità. “Un argomento su cui stiamo lavorando tantissimo” ha sottolineato il Sottosegretario. “C’è un disegno di legge che è passato dal governo, e ora passerà a Camera e Senato.  Quest’opera è un esempio di come l’intelligenza artificiale e l’uomo possano convivere quando è quest’ultimo a gestire e a guidare la tecnologia”.

Quayola lavora con intelligenza artificiale e algoritmi da anni, mettendo la tecnologia al servizio delle proprie riflessioni e ricerche. “Negli ultimi anni, due momenti hanno accelerato la conversazione mainstream sulla creatività: la pandemia e la diffusione dell’arte digitale. La tecnologia si muove velocemente, mentre la creatività umana richiede tempo per svilupparsi. La novità tecnologica stupisce solo per poco, ma è l’approfondimento umano che fa la differenza”. Quayola ne è convinto: serve ancora lo sguardo umano, la capacità di farsi sorprendere durante il processo artistico. “Mentre lavoravo con i materiali dell’Archivio Luce ho scoperto molte cose che non conoscevo. Ho trovato filmati di eventi storici di cui avevo solo letto nei libri e vedere queste immagini in movimento mi ha dato una nuova prospettiva su quei fatti. Inoltre, i filmati di vita quotidiana sono stati incredibili per comprendere meglio la società dell’epoca. È stato come fare un viaggio nel tempo e vedere il mondo con occhi nuovi.”
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01 Giugno 2024

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