La cena per farli conoscere, il nuovo film di Pupi Avati con Diego Abatantuono, Ines Sastre, Vanessa Incontrada, Violante Placido e Francesca Neri uscirà nelle sale il 2 febbraio a cura della Medusa che lo ha coprodotto con la DueA di Antonio Avati e con Sky. Ne abbiamo parlato col prolifico ed eclettico regista bolognese 68enne, in questi giorni già alle prese col montaggio di un nuovo film in uscita a fine anno, Il nascondiglio delle monache, un horror girato negli Stati Uniti e a Cinecittà con Laura Morante protagonista.
Che cosa racconta “La cena per farli conoscere”?
Torno ad affrontare il presente e le sue contraddizioni cercando di riflettere sulla crisi della famiglia tradizionale e sulla qualità ei rapporti umani – e in particolare su certi atteggiamenti e mode deprecabili – tenendo presente la lezione della grande commedia italiana del passato che faceva ridere sulle nostre debolezze castigando i costumi ma mantenendo un’affettuosa leggerezza ed una costante simpatia per tutti i personaggi.. E’ un film ambientato nella Roma di oggi, che ho definito “commedia sentimentale” nella speranza di avere rispettato il tono brillante della commedia miscelandolo ad un disagio, che sento sempre più condiviso: questa volta ho preso di mira la televisione – grande responsabile del degrado culturale e morale dell’intero Paese con la sua smania di visibilità – raccontando le vicende di un personaggio dello show business tv, Sandro Lanza (Diego Abatantuono). E’ un attore di cinema quasi sessantenne, un tempo popolare e al momento in declino (è in procinto di girare il reality-show “Fogne”…), che dopo un intervento di chirurgia estetica che gli ha deturpato un occhio, pur di conquistare l’attenzione dei rotocalchi inscena alla vigilia di Natale un finto suicidio che rischia di degenerare in tragedia. Ricoverato in ospedale viene raggiunto dalle sue tre figlie (avute da tre donne diverse) verso le quali era stato fino ad allora distratto ed assente: Ines (Sastre), problematica giornalista single a Parigi; Clara (Incontrada), giovane pediatra a Madrid dove ha sposato Federico (Blas Roca Rey) e Betty (Violante Placido), sposata a Roma col ricco e viscido mobiliere Matteo (Fabio Ferrari). Accomunate dal risentimento più o meno esplicito verso il padre che le ha abbandonate -condannandole ad un disagio emotivo che le ha portate sempre verso situazioni sentimentali complicate – le tre sorelle si ritrovano nell’elegante villa di Betty per decidere come comportarsi da allora in avanti con un padre così immaturo, capriccioso e viziato dalla vita. Stabilendo tra loro per la prima volta un rapporto autentico convengono presto sull’idea di presentargli una donna diversa dalle solite che potrebbe renderlo felice e la individuano in Alma Kero (Francesca Neri), un’intellettuale appena abbandonata dal marito colta, raffinata e intelligente che si rivelerà però più imprevedibile e scombinata di lui…
Come ha scelto questo cast così eterogeneo?
Ho scritto i diversi ruoli pensando direttamente agli attori che li avrebbero interpretati cercando di inserire nelle varie tipologie qualcosa che appartenesse loro profondamente. Conosco molto bene Diego Abatantuono come attore e come persona, ormai ci intendiamo al volo su tutto, tra noi basta uno sguardo. Ero convinto che avrebbe vissuto il suo personaggio con assoluta padronanza e senza sbandamenti, dandogli una verosimiglianza assoluta e suscitando ilarità e struggimento. I fatti mi hanno dato, credo, ragione.. Per quanto riguarda le attrici ci siamo concessi il privilegio di riavere due nostre complici di film fortunati come Ines Sastre e Vanessa Incontrada aggiungendo al cast Violante Placido che mi incuriosiva da tempo e Francesca Neri, in una parte lontana anni luce da quelle avute finora che ha rappresentato per lei una scommessa e una sfida vinte in maniera esemplare.
Quattro attrici belle e popolari potevano farvi correre il rischio di competizioni e rivalità…
Niente di tutto questo: pur essendo molto diverse per estrazione e abitudini tutte le nostre interpreti hanno stretto subito amicizia solidarizzando molto tra loro ed unendo senza problemi le forze nel tentativo di raggiungere il miglior risultato possibile con la massima serenità.
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