Punta Sacra, il bel documentario di Francesca Mazzoleni sulla comunità che vive nell’ultimo triangolo abitabile alla foce del Tevere, all’Idroscalo di Ostia, ha vinto il Sesterce d’Or, premio principale del festival Visions du Réel, tra le più importanti kermesse internazionali dedicate al documentario quest’anno ‘virtualizzatosi’ per far fronte all’emergenza Coronavirus.
Il doc, prodotto da Morel Film con Patroclo Film e distribuito internazionalmente da True Colours era l’unico film italiano in concorso. “Sono felicissima della vittoria di questo premio e dell’esperienza a Visions du Réel – ha detto la regista – in una delle prime edizioni di festival online in questo periodo così complesso per la nostra arte e per la nostra industria. Punta Sacra è un film che parla di resistenza, di lotta per i propri diritti, per la casa e per la difesa della propria appartenenza, in un pezzetto di terra che sta a pochi chilometri dal centro della città in cui vivo. Ci tengo davvero a ringraziare il festival, la Morel Film e tutta la mia squadra per avermi aiutato a realizzare tutto questo: abbiamo fatto questo film in 12 persone, scoprendo ogni giorno che tipo di racconto avremmo avuto davanti, con curiosità e impegno enorme. Siamo diventati tutti parte integrante della grande famiglia dell’Idroscalo di Ostia che ci ha accolto. Grazie a Franca Vannini, tra le protagoniste del documentario, per averci dato per prima fiducia, e grazie a tutte le famiglie e le donne che da anni sono in prima linea, affrontando una battaglia non violenta, ma portata avanti con dignità, coscienza e autoironia. Spero che Punta Sacra sia un’occasione di maggiore ascolto e conoscenza per questa comunità, come per altre resistenze simili nel mondo. Perché troppe scelte sono state fatte sulle persone e sulle terre senza conoscerne le loro vere storie. Auguro a tutte le 500 famiglie dell’Idroscalo un futuro più sereno e altre centinaia delle loro amate feste”.
La giuria ha invece presentato questa motivazione: “Gli ultimi rappresentanti di una comunità resiliente che ha costruito le proprie case dal nulla. Madri e figli che vivono in una terra di nessuno, un universo al femminile alla ricerca della felicità di fronte al mare al quale sente di appartenere, afferma il proprio diritto di vivere in un luogo abbandonato che tuttavia ama profondamente. Una popolazione lacerata tra il desiderio di cambiare, di andare oltre, e la necessità di resistere lì è affermando con orgoglio la propria identità: combattenti post-romantici in un avamposto dimenticato”.
“Questa edizione online – si legge in un comunicato del festival – è stata la prima per tutto il team, gli ospiti e il pubblico. Lanciata appena un mese fa, la sfida ambiziosa si è rivelata un successo con 60.500 visualizzazioni online. Nonostante la distanza e le difficoltà tecniche, lo spirito conviviale di Visions du Réel è stato mantenuto. L’interesse generato dai film in selezione e dalle masterclass offerte dai maestri del cinema del reale Claire Denis, così come da Petra Costa e Peter Mettler, registi invitati per gli Atelier 2020, hanno superato le aspettative degli organizzatori. Gli incontri con l’industria, i rendez-vous, le notti di Visions e le varie attività proposte nel sito hanno trovato il loro pubblico. (…) Faremo una chiara analisi delle nostre esperienze e impareremo da loro per potenziare la dimensione digitale delle future edizioni che prenderanno luogo nuovamente nella calda atmosfera della città di Nyon e della sua popolazione”.
Tra gli altri premi The Other One di Francisco Bermejo ha vinto il Sesterce d’Or of the Canton de Vaud e Sapelo di Nick Brandestini il Sesterce dìOr SRG SSR.
A questo link la lista completa dei premi.
La grande regista francese, insignita del premio Maître du Réel, ha tenuto una masterclass online rivolta agli spettatori di Visions du Réel. E nella conversazione ha chiarito la sua idea di cinema: "Nei miei film i personaggi si aspettano qualcosa dalla vita ma non sono sicuri di ottenerlo. Per me quello è il reale"
Il doc di Francesca Mazzoleni è in concorso a Visions du Réel. Unico italiano della selezione, è un documentario antropologico al contempo moderno e pasoliniano, sull’ultimo triangolo di spazio abitabile alla foce del Tevere – nella zona dell’Idroscalo, famigerata proprio per l’omicidio del poeta – e sulla comunità di 500 famiglie che la abita
Visions du Réel ha organizzato una discussione su come adattarsi all’emergenza sanitaria. A parlare dell’argomento, insieme alla direttrice Emilie Bujès, altri quattro programmatori europei: Miguel Valverde, Paolo Moretti, Orwa Nyrabia e Sergio Fant
Il documentario del giovane regista svizzero Daniel Kemény, prodotto da Michela Pini (Cinédokké) in coproduzione con RSI Radiotelevisione svizzera, è il racconto di un viaggio alle origini, della ricerca del tempo perduto, in un paesino della Calabria in via di sparizione