Thomas Trabacchi, Werner Waas e Sandra Toffolatti sono i protagonisti della docu fiction Questo è un uomo di Marco Turco, prodotto da Red Film in collaborazione con Rai Fiction, con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020 – Azione III.3c.1.2 – bando “Piemonte Film TV Fund” e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. Il film sarà in prima visione su Raiuno il 30 gennaio alle 22.45.
Durante un’escursione in montagna, Primo Levi prende una storta alla caviglia che gli impedisce di camminare. È quasi giunto in vetta, da solo. Intorno a lui solo rocce e silenzio. Quando si sente ormai perduto, viene soccorso da un uomo che sembra comparso dal nulla e che si rivela sin dall’inizio una personalità enigmatica. L’uomo conduce Primo Levi nel suo maso dove lo medica con delle erbe e lo ristora. Non sembra riconoscerlo, benché nel 1986 lo scrittore fosse famoso in tutto il mondo per i suoi libri e per la sua partecipazione alla vita pubblica. Addirittura non comprende il significato del numero tatuato sul braccio che Levi gli mostra. Di fronte a questa singolare ignoranza Primo Levi sente la necessità, ancora una volta nella vita, di raccontare la sua storia e, con essa, la tragedia della Shoah. Sente lo stesso bisogno di parlare, di raccontare, di testimoniare che avvertì dopo la guerra, quando tornato a Torino riprese a lavorare come chimico. In quegli anni, molti italiani avevano voglia di dimenticare ciò che era successo, di andare avanti. Volevano lasciarsi alle spalle il passato. La casa editrice Einaudi, alla quale Levi presentò la prima bozza di Se questo è un uomo, rifiutò il libro perché aveva già pubblicato altri volumi sulla deportazione e sui campi di sterminio, ma nessuno li aveva comprati.
Attraverso il teso confronto che Levi sostiene con l’uomo del maso, nel quale lo scrittore sembra riconoscere l’identità di un deportato che aveva conosciuto ad Auschwitz, Questo è un uomo ricostruisce i momenti salienti della vita di Primo Levi, dalla deportazione fino gli ultimi anni, toccando i temi fondamentali che hanno caratterizzato la sua biografia e la sua opera, e raccontando la sua carriera di scrittore che di fatto ha coinciso con una progressiva presa di coscienza del dovere di testimoniare.
Con il contributo del materiale di repertorio dell’epoca, le interviste di chi ha conosciuto Primo Levi e ne ha compreso aspetti umani essenziali tra cui Marco Belpoliti (scrittore e studioso di Primo Levi), Edith Bruck (scrittrice testimone, amica-sorella in sorte di Primo Levi), Noemi Di Segni (Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane), Anna Foa (storica), David Meghnagi (psicoanalista e scrittore), Moni Ovadia (uomo di teatro, attivista dei diritti civili e sociali), Giovanni Tesio (docente e critico letterario), e con interviste allo stesso Levi, il racconto dà vita al ritratto inedito ed emozionante di uno scrittore e intellettuale che ha profondamente segnato la cultura italiana del dopoguerra, il cui principale insegnamento resta ancora oggi attuale e imprescindibile: custodire la memoria da ogni forma di oblio e negazionismo, per evitare che il passato ritorni uguale ad oscurare la nostra vita.
“Con Questo è un uomo – spiega Marco Turco – abbiamo voluto dare il nostro contributo alla conservazione della memoria storica di una tragedia che non può e non deve essere dimenticata, celebrando al contempo uno dei principali scrittori del Novecento italiano ed europeo”.
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