PRIMA DEL NEOREALISMO

Luchino Visconti sul set, la Greta Garbo di Ninotchka di Ernst Lubitsch, il corpi icona di Totò, Charlie Chaplin, Stan Laurel e Oliver Hardy, i volti intensi di Anna Magnani e Aldo Fabrizi, i fotogrammi chiave de La corazzata Potëmkin di Sergej Ejzenštejn.
Sono alcune delle immagini che compongono la mostra “Cinema” 1936-1943. Prima del neorealismo inaugurata oggi al Tempio di Adriano di Roma.
Dedicata alla rivista “Cinema”, l’esposizione è curata da Orio Caldiron e realizzata dalla Scuola Nazionale di Cinema con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Culturali e la Camera di Commercio di Roma.
Ripercorre le vicende di una delle più importanti testate del cinema italiano dal 1936 al 1943, negli anni del decollo di Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia, in pieno regime fascista.
Fu proprio Vittorio Mussolini, figlio del duce, a fondare il magazine, spiega Caldiron, “una sorta di mito di fondazione della critica cinematografica del dopoguerra”.
Ed è Carlo Lizzani, tra gli animatori di “Cinema” con Michelangelo Antonioni, Rudolf Arnheim, Leo Longanesi, Ennio Flaiano e Luchino Visconti, a sintetizzare la contraddizione in cui era immersa la rivista: “Quella di un periodo in cui si intrecciavano fascismo e modernità, di un’Italia in cui una sorta di socialismo nazionale promuoveva il cinema con risorse saccheggiate ad altri”.
Così i 120 articoli raccolti nel ricco catalogo, con la star Isa Miranda in copertina, ripropongono sia gli interventi più compromessi con il regime sia quelli più significativi per lo sviluppo della critica: dal dibattito su Verga al pericolo del “formalismo” e all’attenzione per i modelli contrapposti del cinema hollywoodiano e quello sovietico.
E proprio in quelle pagine Luchino Visconti pubblicò nel 1943 l’articolo Il cinema antropomorfo in cui si interrogava sulle ragioni che l’avevano spinto al cinema e gettava le basi della rivoluzione neorealista.
All’inaugurazione erano presenti, oltre a Caldiron e Lizzani, anche Gianni Borgna, assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma e Lino Micciché, presidente uscente della Scuola Nazionale di Cinema che ha tracciato il bilancio dei suoi 4 anni di gestione.
L’esposizione andrà avanti fino al 24 aprile e sarà aperta dal lunedì al sabato ore 11.00/20.00. L’ingresso è gratuito.