Si è chiusa la prima edizione del Premio nazionale Raf Vallone dedicato al cinema ed al teatro nella magica cornice di Largo Galluppi nel pieno centro storico di Tropea.
Preceduta dalla rappresentazione del “ Capitan Ulisse” che ha visto calcare la scena Tropeana ad attori del calibro di Edoardo Siravo, Antonio Tallura, Grazia Schiavo e Saverio Vallone che ne ha curato anche la regia oltre a tre giovani attrici tropeane Noemi Di Costa,Silvia Ventrice e Rossana Colace ; la serata si è conclusa con la consegna dei premi ai vincitori delle varie categorie designati dal comitato tecnico-artistico: Miriam Galanti come miglior artista rivelazione per la sua interpretazione nel corto Metamorfosi per la regia di Gilles Rocca, Michele Alhaique per il miglior film Senza nessuna pietà di cui ha curato la regia e a Greta Scarano, una delle interpreti del film, che si è aggiudicata il premio come miglior attrice.
Marco Bonini artista dell’anno,per le sue doti molteplici di attore,sceneggiatore,produttore,regista. Uno speciale Premio qualità è andato al tropeano ( ma viennese di adozione) Totò Cotroneo per il film Totò, regia di Peeter Schreiner mentre per la miglior fiction il premio è stato assegnato a Mennea di Ricky Tognazzi, Premio speciale al cortometraggio Love sharing di Monica Scattini; Premio a Edoardo Siravo che si è aggiudicato il riconoscimento per il teatro.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci