Carlo, Luca e Silvia Verdone consegneranno a Lecce, nel corso della XXIII edizione del Festival del Cinema Europeo, dal 12 al 19 novembre, il XIII Premio Mario Verdone, riservato a un giovane autore italiano che si sia particolarmente contraddistinto nell’ultima stagione cinematografica per la sua opera prima.
10 gli autori selezionati per questa edizione 2022: Laura Samani per Piccolo Corpo, Hleb Papou per Il Legionario, Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis per Re Granchio, Matteo Fresi per Il Muto Di Gallura, Giulia Louise Steigerwalt per Settembre, Elisa Amoruso per Maledetta Primavera, Beatrice Baldacci per La Tana, Silvia Brunelli per La Santa Piccola, Domenico Croce per Vetro, Alessandro Grande per Regina.
Il Premio dedicato a Mario Verdone è stato istituito in accordo con la famiglia Verdone dal Festival del Cinema Europeo, la selezione dei film in Concorso è a cura di Alberto La Monica e Laura Delli Colli, presidente, in rappresentanza del Direttivo Nazionale del SNGCI – Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. La Giuria è costituita da Carlo, Luca e Silvia Verdone, che scelgono il vincitore tra gli autori selezionati.
“È sempre un motivo di grande orgoglio poter celebrare la figura di nostro padre Mario al Festival del Cinema Europeo di Lecce – dichiara Carlo Verdone. I motivi sono tanti, ma forse il primo riguarda la crescita qualitativa ed internazionale che questo appuntamento ha assunto anno dopo anno. Merito senz’altro della passione del caro amico Alberto La Monica, ma anche di un pubblico sempre più attento e preparato che sostiene con interesse questa vasta rassegna ricca di proposte originali dove i giovani autori hanno ruolo molto importante. Il cinema sta vivendo, come tutti notiamo, un periodo di grande trasformazione. Ma non vorremmo mai abdicare alla sala per il divano di casa o lo smartphone. La sala non deve morire perché resta uno dei pochi luoghi di aggregazione e condivisione dell’opera cinematografica. Nessuna polemica con le serie e le piattaforme, ma è vero anche che non solo la pandemia ha reso difficile l’esistenza della sala cinematografica. I film nazionali (anche se alcuni erano di livello eccellente) devono essere più seducenti apportando maggior attenzione nella scelta dei soggetti e nella stesura della sceneggiatura. Un film non riuscito, in un momento come questo, può minare la fiducia dello spettatore. E questo non lo possiamo permettere. Tutti noi siamo artefici del destino del nostro cinema. E ognuno di noi dovrà applicarsi nel trovare nuove idee e stili innovativi nel raccontare nuove storie con coraggio e sincerità. Quello che ci auguriamo, noi fratelli Verdone, è di segnalare tra i giovani autori chi saprà accendere un faro luminoso per una ripartenza decisiva per il nostro cinema. Ne abbiamo urgente bisogno”.
Le precedenti edizioni sono state vinte da Susanna Nicchiarelli per Cosmonauta, Aureliano Amadei per 20 sigarette, Andrea Segre per Io sono Li, Claudio Giovannesi per Alì ha gli occhi azzurri, Matteo Oleotto per Zoran, il mio nipote scemo, Sebastiano Riso per Più buio di mezzanotte, Duccio Chiarini per Short skin, da Marco Danieli per La ragazza del mondo, da Roberto De Paolis per Cuori Puri, da Damiano e Fabio D’Innocenzo per La terra dell’abbastanza, da Phaim Bhuiyan per Bangla e, l’anno scorso, da Alice Filippi per Sul più bello.
Il mockumentary di Nico Capogna insignito del riconoscimento dalla nostra redazione, che ha scelto un film capace di affermare la capacità del cinema di creare sogno, pur narrando la stringente attualità
La XIII edizione vedeva in finale tre opere prime: Settembre, il film vincitore, Piccolo Corpo e Re Granchio; a Lecce, a consegnare il riconoscimento, Silvia e Luca Verdone
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