“Grazie, c’è una sommossa nel mio corpo, ecco il mio cuore, ve lo regalo, potete farne ciò che volete”. È emozionato Roberto Benigni nel ricevere il premio alla carriera dalla giuria dei Prix Lumières. L’attore e regista italiano è stato ricompensato per la suo opera “intensa e poetica” dall’associazione della stampa estera a Parigi che organizza ogni anno i riconoscimenti per il cinema francese. Accompagnato dalla musica di Piovani per La vita è bella, interpretata dalla pianista Vanessa Benelli Mosell, Benigni è salito sul palco del famoso teatro Olympia per prendere la statuetta e ha subito conquistato la sala con un discorso pronunciato interamente in francese. “È magnifico ricevere questo premio nel Paese che è il tempio del cinema e che crea nella gioia la cultura”, ha detto Benigni definendo “cocasse”, eccentrica e coraggiosa, la scelta della giuria. Ospite d’onore per questa venticinquesima edizione dei premi che sono l’equivalente francese dei Golden Globe, l’artista italiano, 67 anni, si è congedato scherzando sulla sua lunga carriera. “Siamo solo all’inizio” ha ironizzato, citando poi una poesia di Stéphane Mallarmé: “Un colpo di dadi non abolirà mai il caso”. Altro ospite d’onore della cerimonia era il regista greco Costa-Gavras, celebrato per il suo lungo impegno politico da un messaggio di Mathieu Kassovitz.
A trionfare in questa venticinquesima edizione dei Prix Lumières, presieduta da Isabelle Huppert, è stato Les Misérables che rappresenterà la Francia agli Oscar. Il film di Ladj Ly girata nella banlieue di Montfermeil ha vinto tre premi: miglior film, miglior rivelazione maschile (Alexis Manenti) e migliore sceneggiatura. Il film di Roman Polanski, L’ufficiale e la spia, ha avuto il riconoscimento per la regia. Polanski, al centro di nuove polemiche per le accuse di violenze sessuali, non era però presente. Molto apprezzato dalla stampa estera anche Ritratto della giovane in fiamme di Cécile Sciamma che sta riscuotendo grande successo negli Stati Uniti. Una delle protagoniste, l’attrice Noémie Merlant, ricompensata come migliore attrice, ha spiegato che l’opera cerca di rimediare a una mancanza nel cinema, “quella di un immaginario femminile”.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci