PREMIO DE SICA 2002

Premio con compleanno per il cinema italiano. Il compleanno è quello del Presidente Ciampi, l’82°. A festeggiarlo – cantando “tanti auguri a lei” in un fuori programma partito da Christian De Sica – attori, registi e produttori convocati stamattina al Quirinale per la consegna del Premio De Sica.
Il riconoscimento, creato nel ’75 dal decano dei critici Gian Luigi Rondi, va alle personalità che fanno grande il nostro cinema. E quest’anno ha voluto segnalare soprattutto le nuove generazioni, dopo un’edizione 2001 – centenario della nascita di De Sica – riservata ai maestri consacrati.
Da Francesca Archibugi a Paolo Virzì, citando la prima e l’ultimo in rigoroso ordine alfabetico, trenta cineasti sono andati così a rendere omaggio a Ciampi e alla signora Franca. Rosario Fiorello – ammette di sentirsi un pesce fuor d’acqua – è rimasto più a lungo a confabulare con la coppia presidenziale (“ho parlato del futuro della nazione”, scherza), Kim Rossi Stuart è arrivato in ritardo da un lungo viaggio, Aurelio De Laurentiis ha fatto rotolare a terra la medaglia scolpita da Pericle Fazzini. Anche Tonino Guerra, Mario Monicelli e Pasquale Squitieri hanno ritirato il premio, vinto in passate edizioni, mentre Claudia Cardinale è stata insignita dell’onorificenza di Grand’Ufficiale.
La cerimonia è filata veloce dopo i discorsi introduttivi di Rondi e del sottosegretario ai Beni Culturali Pescante. Quindi Ciampi ha ricordato il valore di Vittorio De Sica, “un brillante attore passato attraverso le drammatiche vicende della guerra e del dopoguerra, maturato e capace di fare della tragedia uno strumento di coscienza nazionale”.
Al cinema, come già aveva fatto ai David, il presidente chiede di farsi interprete della storia nazionale per creare le radici del futuro; ricorda come le strutture, Cinecittà innanzittutto, siamo una grande forza della nostra industria; intravede un’inversione di tendenza al botteghino e una presenza crescente dei giovani nelle sale che fa ben sperare.