Il Premio Robert Bresson 2016 va quest’anno al regista russo Andrei Konchalovsky. Il riconoscimento sarà consegnato da Mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, alla presenza del presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo don Davide Milani venerdì 9 settembre alle ore 11 nello Spazio FEdS (Sala Tropicana 1) dell’Hotel Excelsior.
Regista scomodo, dallo stile essenziale, capace di grande scandaglio psicologico, Andrei Konchalovsky ha realizzato film come Maria’s Lovers, Il proiezionista o il recente The Postman White Nights, Leone d’Argento a Venezia 2014.
Il Premio Robert Bresson, istituito nel 1999, viene assegnato ogni anno alla Mostra di Venezia dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista del Cinematografo, in accordo con la Santa Sede, al regista che abbia dato una testimonianza significativa del difficile percorso di ricerca del significato spirituale dell’esistenza.
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Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"