Il potenziamento del tax credit, il sostegno alle sale, le scuole, il consolidamento del ruolo di Cinecittà, sono alcuni dei temi affrontati durante l’incontro ‘La Legge n. 220/2016 e il sostegno al settore’ organizzato all’Italian Pavilion della Mostra del Cinema di Venezia e presentati dal Sottosegretario di Stato – MiC Lucia Borgonzoni insieme al Direttore della Direzione generale Cinema e audiovisivo Nicola Borrelli.
Un momento di bilancio e riflessione su quanto fatto in passato e sulle direttive e gli obiettivi del futuro, anche in vist del cambio di governo perché, dice Borgonzoni, “non ci piace l’idea di chiudere il computer e portarci via il lavoro”.
La Legge cinema e audiovisivo è stata un punto di rottura rispetto al passato per diverse caratteristiche innovative: innanzitutto la razionalizzazione e integrazione di tutta la normativa di settore che ha portato alla riforma del Registro Pubblico delle opere cinematografiche, della disciplina sulla tutela dei minori, degli obblighi di programmazione per fornitori SMAV, dei rapporti di lavoro nel settore; altro punto di forza è stata la costituzione di un fondo specifico dedicato al cinema e all’audiovisivo, con un forte aumento iniziale delle risorse da 250 milioni a 400 milioni di euro come dotazione minima annua, progressivamente incrementate fino ai 750 milioni del 2022.
“Per fronteggiare la pandemia – ha ricordato Borrelli – sono state erogate, fra potenziamento delle linee ordinarie e nuove linee di intervento ad hoc, risorse pari a 269 milioni nel 2020, 224 milioni nel 2021 e 50milioni finora nel 2022”.
La legge ha inoltre previsto schemi di aiuto a sostegno di tutte le fasi della filiera, dalla scrittura di sceneggiature allo sviluppo e pre-produzione, alla produzione, alla distribuzione, all’esercizio, alla internazionalizzazione, alla promozione e ai festival, alla tutela e conservazione del patrimonio, allo sviluppo della cultura cinematografica e all’introduzione del cinema nelle scuole attraverso il Piano Scuola; altra novità è la flessibilità dello strumento operativo di attuazione, che nello scorso quinquennio ha consentito di adattare tempestivamente l’impianto normativo alla rapida evoluzione del comparto in un costante confronto con i soggetti interessati.
“Ci vogliono comunque ancora interventi di miglioramento – commenta a tal proposito il DG Borrelli – ma ora non si tratta più solo di risparmiare, dobbiamo migliorare. Alcune risorse vanno probabilmente aumentate, per risolvere qualche criticità e qualche aspetto da tenere sotto osservazione”.
“Il primo grande passo – spiega Borgonzoni – è stato quello di sederci attorno a un tavolo, il che ha portato alla famosa estate del 2019 che tutti continuiamo a citare, in cui si registrò un agosto sensazionale [l’iniziativa «Moviement», per portare spettatori al cinema nell’estate del 2019, ha stimolato una partecipazione del pubblico nellastagione estiva tra le migliori mai registrate da Cinetel, ndr].
Secondo il sottosegretario, il successo dell’iniziativa sarebbe la dimostrazione che il settore è sano e che è necessario un coordinamento della filiera perché funzioni tutto il comparto:
“Sappiamo da un’indagine svolta di recente che gli italiani amano l’audiovisivo, e vorrebbero tornare in sala. Abbiamo lavorato sulle iniziative migliori per cambiare, rendere più moderna la legge. Con l’arrivo del Covid c’è stata una diversa richiesta di contenuti. Alcune cose vanno ripensate sulla base dell’esperienza pratica, qualcosa può essere rimasta indietro. Ci è dispiaciuto che le sale siano state considerate un bene comprimibile. I bonus vanno estesia tutti. Molti festival non possono accedere ai bonus, perfino Giffoni”.
Tra le principali direttrici di intervento descritte durante l’incontro ci sono dunque il potenziamento del tax credit, con un occhio al settore dei videogiochi; il sostegno alle sale, la cui situazione, negli ultimi anni, è spesso entrata nel dibattito pubblico anche a causa della dispersione degli spettatori radicalizzatasi nel periodo pandemico; il consolidamento degli obblighi di programmazione, elemento basilare per la piena libertà creativa degli autori e per il riconoscimento e la diffusione della cultura italiana attraverso la produzione audiovisiva; la salvaguardia degli autori; il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese, attraverso l’ideazione di strategie grazie alle quali le imprese italiane possano crescere ed allargarsi sui mercati internazionali; lo sviluppo del piano dell’audiovisivo nelle scuole, che vuole rendere strutturale l’utilizzo del linguaggio cinematografico nei piani scolastici, non solo come oggetto della didattica, ma anche come strumento di lettura della realtà. Tema scottante, quello delle finestre di distribuzione, che sono state oggetto di una mozione al senato che ha trovato consenso unanime nell’equiparazione tra film italiani e stranieri a prescindere dall’ottenimento di finanziamenti statali e nel fissare in un minimo di 90 giorni la finestra tra l’uscita di un film in sala e il successivo sfruttamento nelle piattaforme di streaming, salvo deroghe per alcune opere specifiche (difficili o non destinate a un pubblico vasto).
“Cerchiamo di capire anche cosa vuole il pubblico. – commenta Borgonzoni – Le regole non devono passare da leggi del parlamento, perché il mercato cambia. Il cinema è cultura e arte, ma anche impresa e l’impresa ha bisogno di tempi agili”.
Quindi l’aggiornamento esemplificazione degli schemi di aiuto e del PRCA, la professionalizzazione delle competenze nelle commissioni di valutazione. Sono tutti strumenti che vanno rivisti e adeguati, per sostenere il consolidamento degli operatori esistenti e favorire la nascita di nuove imprese e nuovi talenti; il potenziamento delle strategie di internazionalizzazione, sia riguardo la promozione del cinema e dell’audiovisivo italiani sui mercati internazionali, sia in merito all’attrazione di investimenti internazionali nel nostro Paese.
In chiusura si è parlato del consolidamento del ruolo di Cinecittà, beneficiaria di un’ingente destinazione del PNRR, che deve diventare sempre più un punto di riferimento e un interlocutore per tutti gli operatori, le associazioni professionali e le Film Commission.
“Cinecittà– conclude Borgonzoni – è il luogo della formazione, che si apre coi suoi contenuti per contaminarsi nel racconto, non solo quello classico del documentario, ma soprattutto deve essere una casa per tutti gli addetti ai lavori dell’audiovisivo. L’investimento su un grande brand del Made in Italy, centro di formazione per tutti i territori e un grande hub di coordinamento per tutte le Regioni e le Film Commission”.
E' possibile iscriversi per team di nazionalità italiana composti da registi alla loro opera prima o seconda, associati a produttori che abbiano realizzato almeno tre audiovisivi
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