Porta Portese è patrimonio culturale, fascino dell’autenticità, ricerca di un’identità locale, occasione di creatività e sensibilizzazione: nel nome di una delle più famose Porte romane, costruita nel 1644, Francesco Banesta e Matteo Vicentini Orgnani sono gli autori di un documentario, Non chiudete quella Porta, co-prodotto da 39 Films – Simona Banchi e Alfredo Federico e Luce Cinecittà, anche distributore, nella selezione del RIFF di Roma, in programma il 20 novembre ore 20.
Il documentario è incentrato sullo storico mercato delle pulci romano, e sul suo destino nell’era della transizione digitale.
Il film racconta la storia di questo luogo simbolico del rione Trastevere, dove si intrecciano le vite di centinaia di venditori ambulanti, che ogni domenica offrono ai visitatori una varietà di oggetti usati, antichi e curiosi. Attraverso le testimonianze dei protagonisti, il documentario esplora le sfide e le opportunità che il mercato affronta in un contesto di cambiamento tecnologico e sociale.
Come si adattano i commercianti alla digitalizzazione dei pagamenti, alla concorrenza dell’e–commerce, alle normative sempre più stringenti? Cosa rappresenta Porta Portese per la cultura e l’identità romana, e quali valori si rischiano di perdere se questo spazio di incontro e scambio dovesse scomparire?
Il doc offre uno sguardo critico e appassionato su una realtà popolare che resiste alle pressioni del mercato e della burocrazia, ma che allo stesso tempo cerca di innovarsi e rinnovarsi.
Il cuore di questo documentario è la nostalgia dei testimoni, che raccontano il loro passato guardando al futuro; quando i ricordi schiacciano le speranze diventa dirimente l’utilizzo dei materiali dell’Archivio Luce. Queste immagini smentiscono la memoria dei nostri soggetti, dando vita ad una buffa contraddizione che ci permette di constatare quanto le fratture del nostro tempo siano simili a quelle passate, quindi sanabili.
Clienti e operatori di oggi, a Porta Portese, lamentano le stesse preoccupazioni – con le stesse frasi – dei loro colleghi del dopoguerra. Sentir dire da entrambi che i mercati non hanno futuro ci regala la speranza di credere che sia impossibile.
Tra nostalgia e speranza, tra tradizione e modernità, Non chiudete quella porta è un invito a riflettere sul significato e sul futuro di Porta Portese e dei mercati delle pulci in generale. (n/b)
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